Il M5S suona la carica e lo fa dal Circo Massimo, nel corso della partecipatissima kermesse 'Italia a 5 Stelle'. Un bagno di folla per i leader pentastellati in versione istituzionale. In tal senso Luigi Di Maio parla in maniera concreta di quanto fatto al governo, ma anche dei prossimi appuntamenti elettorali ad iniziare da quello per le Europee del prossimo anno. Chi invece rompe gli argini, ma non potrebbe essere altrimenti, è il guru in persona. Beppe Grillo, fondatore e, ancora oggi, leader ideologico a Cinque Stelle, ha attaccato in maniera frontale la massima carica dello Stato, il Presidente della Repubblica.

'Il Capo dello Stato non è più in sintonia con il nostro modo di pensare'

Il momento più caldo, pertanto, è arrivato in concomitanza con l'ingresso sul palco di Beppe Grillo che ha puntato l'indice sulla vicenda a seguito della quale è stato accusato di vilipendio. "Credo proprio che dovremo togliere tutti i poteri al Capo dello Stato e fare una grande riforma. Vilipendio... - Grillo ha preso una breve pausa citando la questione ed è poi partito a raffica - un Presidente a capo del Consiglio superiore della magistratura e delle forze armate, non è più in sintonia con ciò che noi pensiamo". Nel corso del suo intervento, Grillo ha retto il microfono con una mano mentre nell'altra ha tenuto una 'manina' di un manichino.

Ed ha fatto anche una 'carezza' a Matteo Salvini, pur rimarcando le nette differenze tra la Lega ed il Movimento 5 Stelle. "Salvini dice una cosa e la mantiene, è leale ed oggi è un miracolo della Politica visto che l'etica della politica è essenzialmente la lealtà. Ma per il resto noi e la Lega siamo diversi, proprio nel Dna".

Di Maio all'assalto dell'UE

Da parte del vicepremier Luigi Di Maio lo sguardo è stato puntato alle elezioni del prossimo anno per il rinnovo dell'Europarlamento. Il leader del M5S ha parlato di "un gruppo europeo nuovo che nascerà in sede continentale e raggrupperà forze politiche diverse. Il 2019 sarà l'anno del cambiamento anche in Europa e noi andremo ben oltre gli schieramenti".

Di Maio annuncia dunque l'adesione di un gruppo politico trasversale in nome di numerosi slogan, ma anche obiettivi politici. "Più lavoro e più reddito, più tecnologia, ma soprattutto meno banche e più sentimenti".

Conte: 'Questo governo andrà avanti, l'opposizione ne se faccia una ragione'

Di Maio ha lasciato che fosse il premier Giuseppe Conte a tracciare un bilancio del governo giallo-verde. "Lavoriamo insieme e lo facciamo intensamente dal primo giorno, ma per realizzare davvero il cambiamento dobbiamo lavorare ancora a lungo, fino al 2023. Io sarò il garante di questo contratto di governo ed il Paese lo cambieremo insieme - ha detto, rivolto alla platea - noi e voi. Questo governo andrà avanti a lungo, l'opposizione se ne faccia una ragione".