Roma, lunedì 8 ottobre 2018, sede del sindacato Ugl a via delle Botteghe Oscure. Qui, alle 10 e 30 del mattino, si incontrano Matteo Salvini e Marine Le Pen, rispettivamente leader della italiana Lega e del Rassemblement National (ex Front National), movimenti politici bollati come populisti dagli avversari, ma che, complice la crisi economica e di identità dell’Unione europea, continuano a mietere successi, con Salvini lanciatissimo nel ruolo di vicepremier e ministro dell’Interno del governo M5s-Lega. I due, nel corso della conferenza stampa, non hanno risparmiato critiche feroci ai burocrati di Bruxelles e al modello economico neoliberista che, dice Salvini appoggiato dalla Le Pen, “ha bisogno di nuovi schiavi”.

L’intervento di Marine Le Pen

La numero 1 del Rassemblement National francese inizia il suo discorso parlando di “dignità dei lavoratori”. A suo modo di vedere l’Ue ha una “visione dell’uomo degradata” perché impone “regole selvagge sulla concorrenza” allo scopo di “cercare nuovi schiavi”. La Le Pen invita a riflettere sugli “effetti della delocalizzazione selvaggia” con salari sempre più bassi come accade in Cina o Bangladesh. Ma “noi abbiamo un’altra visone dell’uomo”, sottolinea la figlia di Jean Marie, basata su “dignità dei salari” e possibilità per i genitori di “trasmettere il loro patrimonio ai figli in una Nazione che ha il dovere di assicurare libertà e sicurezza ai suoi cittadini”.

Secondo la Le Pen, dunque, “il modello economico della Ue è perverso”. Usa, Cina e India hanno già abbandonato questo modello, mentre in Europa persone come Juncker e Moscovici insistono nel volerlo imporre. Insomma, “la mondializzazione selvaggia è come quando si esce da un ristorante e l’ultimo è costretto a pagare il conto”.

L’unico risultato ottenuto dai burocrati di Bruxelles con questo atteggiamento sarebbe uno “zero spaccato in tutti i campi”.

Il discorso di Matteo Salvini

“Se tu hai l’influenza e il medico ti dà sempre la stessa medicina e dopo 5 anni influenza è più grave - dice Matteo Salvini facendo riferimento alle politiche economiche Ue - o cambi medico o cambi medicina”.

Secondo il nostro vicepremier “bisogna lasciare ogni paese libero di varare politiche economiche e finanziarie adatte alle sue esigenze”, mentre la pretesa di Bruxelles di “decidere tutto per tutti e 27 i Paese membri è una follia”. “Ci sono esigenze e strutture politiche diverse - prosegue il leader leghista - la nostra sarà una Europa più rispettosa delle differenze culturali”. A suo modo di vedere, quello attualmente in atto è uno “scontro tra economia reale ed economia virtuale, fra la vita vera e la realtà finanziaria. Coloro che stanno agitando il fantasma dello spread - questo il suo sospetto - lo fanno “perché un’Italia che torna a crescere e lavorare non è una Italia pronta a svendere le sue aziende”.

L’ironia su Saviano e Macron

“Se volessi pensar male - attacca ancora Salvini - potrei dire che ci sono manovre di speculatori alla Soros che puntano al fallimento del Paese per appropriarsi delle sue risorse. Ma noi non torneremo indietro. Chi pensa di speculare sull’economia italiana perde tempo e perde denaro. Da maggio avremo finalmente a Bruxelles qualcuno che aiuta questo processo. Volere è potere, i dati ci dicono che bloccare gli sbarchi era possibile”. Il suo scopo, insomma, è quello di “dimostrare ai chiacchieroni di sinistra che noi aiuteremo veramente gli africani ad avere un futuro nella loro terra”. Battuta finale sulla notizia del possibile prossimo incontro tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e lo scirttore napoletano, front man della sinistra italiana, Roberto Saviano: “Incontro Saviano-Macron? Che tristezza, chi si somiglia si piglia”.