contraccettivi distribuiti gratuitamente ai giovani sotto i 26 anni, ma anche agli immigrati richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale. È questo il contenuto di un emendamento alla manovra economica, presentato dal M5S in commissione Bilancio della Camera dei Deputati. preservativi e altri contraccettivi, dunque, se la proposta dovesse passare, verrebbero distribuiti gratis anche ad altre tipologie di richiedenti, ma a far discutere è sicuramente l’idea di darli anche agli immigrati. Forse per non farli riprodurre, pensa già qualche mala lingua.

Ma a scansare ogni dubbio su questo aspetto contribuisce il fatto che anche il Pd abbia presentato una proposta quasi identica.

Il contenuto dell’emendamento M5S sui preservativi gratuiti

Come appena accennato, la proposta di distribuire contraccettivi gratis a immigrati (richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale) e giovani under 26 è contenuta in un emendamento alla manovra economica (attualmente all’esame del parlamento), presentato in commissione Bilancio di Montecitorio dal gruppo M5S. Oltre alle due categorie appena citate, interessate dal provvedimento dovrebbero essere anche tutte le donne che abbiano effettuato una interruzione di gravidanza nei 12 mesi precedenti alla richiesta, le persone già esentate dal pagamento delle spese sanitarie perché troppo povere, ma anche coloro ai quali “sia stata diagnosticata una malattia sessualmente trasmissibile”.

Il costo totale del provvedimento, se approvato, dovrebbe aggirarsi intorno ai 5 milioni di euro.

La proposta del Pd

Di pari passo all’emendamento M5S, cammina la proposta del Pd firmata da Giuditta Pini, la quale chiede “anticoncezionali gratuiti e accessibili”. Secondo la deputata Dem, la contraccezione va inserita nei Livelli essenziali di assistenza perché rappresenta “un diritto fondamentale alla salute”.

L’emendamento Pd differisce da quello pentastellato per il fatto di non prevedere ‘copertura’ per gli immigrati richiedenti asilo (per i detentori di protezione internazionale si), ma è molto simile riguardo ai giovani under 26, alle donne che hanno partorito da pochi mesi e ai portatori di malattie sessualmente trasmissibili, Hiv compreso ovviamente. Secondo la Pini, con soli 5 milioni di spesa annua si potrebbe fare “contraccezione gratuita e consapevole”, in modo tale da combattere sia la diffusione delle malattie, sia il ricorso all’aborto.