“Ecco, anche questo patetico appello della Boschi dimentica un fatto, che il papà della Boschi è ancora indagato, è indagato, lo ribadiamo, per bancarotta - accusa Mario Giordano durante la sua trasmissione Fuori dal coro, in onda su Rete 4 (guarda il video qui sotto) - ha subito multe dalla Consob per la gestione della Banca Etruria, banca in cui ci sono vicende in cui, come sappiamo, ci sono migliaia di risparmiatori ridotti sul lastrico, uno si è anche tolto la vita”. Insomma, secondo il giornalista di Mediaset, la prima differenza abissale che corre tra i tre casi giudiziari che coinvolgono i rispettivi papà di Luigi Di Maio, Maria Elena Boschi e Matteo Renzi, è che il padre di Di Maio non è indagato, mentre gli altri due si.

La seconda è che i fatti imputati a Di Maio senior risalgono al periodo in cui il figlio era un “privato cittadino”, mentre quelli contestati agli altri due a quando i rispettivi figli ricoprivano già ruoli istituzionali. Quindi, puntualizza Giordano, “c’è una certa differenza” (ripetuto tre volte ndr).

Renzi e Boschi ricoprivano ruoli istituzionali, Di Maio no

Tra l’altro - prosegue nella sua disamina dei fatti Mario Giordano - c’è un altro “punto chiave”: i fatti per i quali ora Di Maio è finito sotto accusa sono avvenuti quando il leader del M5S non ricopriva il ruolo di ministro. Cioè, il padre di Di Maio, secondo l’accusa, avrebbe fatto lavorare in nero alcuni suoi dipendenti quando il figlio era ancora un “privato cittadino”.

Le accuse mosse ai babbi di Renzi e Boschi, invece, riguardano fatti avvenuti quando i due sono rispettivamente presidente del Consiglio e ministro delle Riforme. Una situazione un po’ diversa perché, nel caso dell’inchiesta su Tiziano Renzi ad esempio, Luca Lotti, allora ministro del governo Renzi e braccio destro del Rottamatore nel Giglio Magico, è indagato per una “fuga di notizie” che, secondo l’accusa, “avrebbe favorito” il babbo di Renzi, a sua volta indagato nell’inchiesta Consip.

Insomma, spiega Giordano, mentre Renzi padre era indagato, il ministro Lotti, “amico del figlio”, sarebbe stato protagonista secondo l’accusa di una provvidenziale fuga di notizie.

Il caso Maria Elena Boschi

“È un po’ diverso - ripete ancora per tre volte - oppure no?”. Mario Giordano cita il caso di Pier Luigi Boschi. Quando Maria Elena ricopre il ruolo di ministro, la stessa si dà da fare per contattare i “maggiori vertici istituzionali” come l’allora presidente della Consob Giuseppe Vegas(incontro confermato dallo stesso Vegas in commissione parlamentare), oppure “parla con i vertici di Bankitalia”, ricoprendo in quel momento il ruolo di ministro delle Riforme istituzionali, senza quindi avere “nessuna competenza” per occuparsi di banche, soprattutto di Banca Etruria, istituto di credito di cui suo padre era vicepresidente.