Venerdì, in occasione di una visita del ministro degli Interni Matteo Salvini all'università Lumsa, una donna residente a Borgo Pio ha iniziato a gridare a squarciagola 'buffone, buffone'. La signora si chiama Eleonora ed è una casalinga di 59 anni a cui, a quanto pare, Salvini non sta molto simpatico. La donna ha raccontato di essere scesa in strada per fare la spesa, quando ha visto il ministro leghista e ha iniziato ad urlare, attirando l'attenzione delle forze dell'ordine.

Intervenuti gli agenti

Eleonora si è accorta della presenza di Matteo Salvini, il quale si accingeva ad entrare all'università Lumsa, in via di Porta Castello, per prendere parte al convegno 'La trappola delle sette'.

La signora ha così iniziato a fischiare, attirando l'attenzione di alcuni poliziotti nelle vicinanze, che sono poi intervenuti per bloccare le grida della signora. Romano Ancona, il 44enne responsabile del bar in via di Porta Castello, ha rivelato che il clima che si è venuto a creare in paese è abbastanza brutto: secondo l'uomo, infatti, è normale che un politico possa essere acclamato o contestato, ma se ciò viene impedito vuol dire che la democrazie dell'Italia è in pericolo. Romano ha dichiarato di abitare a Borgo Pio da anni e di aver assistito a tutta la scena che ha visto partecipe la donna e ha confermato quanto da lei raccontato.

La donna viene portata in questura

La 59enne ha dichiarato di essersi fermata sul marciapiede di di Borgo Pio, quando ha notato la presenza di Matteo Salvini.

A quel punto, la donna racconta di essersi messa a fischiare con le dita, proprio come fanno i pastori e di aver iniziato a gridare 'buffone, buffone'. Molto probabilmente, il ministro non ha neanche notato questo particolare, visto che è immediatamente entrato all'interno della sala congressi dell'università.

Un gruppo di quattro poliziotti in borghese, però, hanno notato lo schiamazzo della donna ed le hanno 'intimato' di smettere.

In base a quanto affermato da Eleonora, uno dei poliziotti le ha afferrato il braccio per impedirgli di fischiare e lei, nel dimenarsi per liberarsi, è caduta per terra. In seguito, le è stato chiesto un documento per verificare la sua identità, ma la signora ha dichiarato di non avere alcun documento con sé. Gli agenti l'hanno così condotta al commissariato, dove è rimasta per un'ora. Inoltre, da lì, è uscita con una denuncia per non aver mostrato subito il proprio documento di riconoscimento.