Matteo Salvini fa quadrato con il partner di governo e difende Luigi Di Maio dagli attacchi concentrici provenienti da media e opposizione dopo lo “scoop” de Le Iene sui presunti illeciti nell'azienda di proprietà del padre del vicepremier pentastellato. L'occasione per lanciare un chiaro messaggio di solidarietà politica nei confronti del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico (oggi nell'occhio del ciclone) è arrivata con l'intervista mattutina negli studi di Sky Tg24 a cura di Maria Latella. Tra una domanda e l'altra, la giornalista non ha fatto mancare un affondo sul caso del leader dei 5 Stelle che da giorni tiene banco su giornali e tv nazionali, con tanto di interrogazioni parlamentari a riscaldare ulteriormente il clima.

Salvini non molla Di Maio: 'Avanti per 5 anni'

“Chiamare in causa amici e parenti non va mai bene” ha dichiarato il segretario federale del Carroccio, spezzando una lancia a favore dell'alleato di legislatura per poi assicurare di voler proseguire nell'esperienza iniziata a maggio con il giuramento di Giuseppe Conte e ministri al Quirinale: “Quando prendo un impegno lo porto avanti fino in fondo”. Pur non facendo espressi riferimenti a complotti orditi da Mediaset su mandato del patron Silvio Berlusconi, Salvini ha evocato manovre di “qualche potere” per destabilizzare l'attuale governo, magari in vista di futuri rimpasti graditi ad ambienti internazionali adesso ostili al blocco “populista” formatosi all'indomani delle elezioni del 4 marzo scorso.

Salvini e Di Maio, piena sintonia nonostante gli attacchi

L'intenzione del numero 1 della Lega sembra perciò quella di proseguire a pieno regime nell'attività al Viminale con quei compagni di strada che, solo due giorni fa, gli hanno consentito di portare a casa il “decreto sicurezza” grazie a un voto di fiducia sofferto ma rassicurante.

“Gli italiani giudicheranno Luigi Di Maio dalle cose che fa” ha aggiunto l'erede politico del "Senatùr" Umberto Bossi ai microfoni di Sky Tg24, schierandosi senza giri di parole dalla parte del capo del Movimento 5 Stelle in qualità di ministro chiave dell'esecutivo “gialloverde”, alla luce di vertenze come quella dell'Ilva lasciate in eredità da Renzi e Gentiloni per poi essere “risolte in 5 mesi” da chi insieme alla Lega ha firmato un contratto che intende attuare, punto per punto, nei prossimi 4 anni e mezzo di legislatura.