Beppe Grillo contestato a Roma da un sedicente attivista No Tav, militante di Potere al Popolo, perché non si è recato alla manifestazione di oggi a Torino. Il comico e fondatore del M5S, muto di fronte ai giornalisti che lo attorniavano, decide invece di rispondere a tono al giovane che lo incalza. “Ho preso quattro mesi di galera io per la Tav”, alza la voce facendo riferimento ad una condanna del 2010 in primo grado per violazione dei sigilli in Val di Susa, finita poi in prescrizione. La scena è stata immortalata da numerose telecamere a Roma, all’interno del Palazzo dei Congressi, dove Grillo aveva partecipato alla presentazione di un libro nell’ambito della mostra Più libri più liberi.

Le accuse dell’attivista No Tav: ‘Com’è che non stai a Torino?’

Mentre a Torino il movimento No Tav, supportato da diverse sigle politiche di sinistra, ma anche dal M5S, sfilava per ribadire il suo secco diniego nei confronti di una grande opera ritenuta inutile, il guru dei pentastellati si trovava a qualche centinaio di chilometri di distanza, a Roma, per partecipare alla presentazione del libro Palermo Connection della scrittrice Petra Resky. La scena ripresa dalle telecamere mostra un Beppe Grillo che cammina letteralmente circondato da una folla di giornalisti che gli pongono ogni genere di domanda. Ma lui, con la solita ironia, lascia intendere chiaramente di non voler rispondere a nessuno.

A un certo punto, però, si sente la voce malferma ma forte di un ragazzo alto, magro e con un filo di barba (il suo nome è Niccolò si scoprirà poco dopo) che apostrofa Grillo: “Oggi si sfila a Torino contro la Tav, com’è che non stai là? Ormai la Tav non interessa più da quando state al governo, è Beppe?”.

La risposta di Beppe Grillo: ‘Condannato per la Tav’

Accuse pesantissime pronunciate da una persona che, come rivelerà lei stessa qualche minuto dopo, non ha mai avuto simpatia per il M5S e che, infatti, risulta essere un militante di Potere al Popolo, come rivendicato dalla stessa sigla politica. “Vai a leggere quello che ho scritto”, gli risponde quasi immediatamente Beppe Grillo facendo riferimento al post pubblicato la sera prima in cui aveva definito un “buco mai fatto” quello della Tav in Val di Susa e aveva liquidato sprezzantemente il movimento favorevole all’opera parlando di “nuovi borghesi”.

Il giovane però insiste. “E allora perché non stai a Torino?”, ripete, ricevendo per tutta risposta la fatidica frase: “Ho preso quattro mesi di galera io per la Tav, te non c’eri”. Ma il No Tav non molla, “a me m’hanno condannato a un anno e 8 mesi”, spara, “e allora siamo soci”, ironizza Grillo, “non basta scrivere un post ogni tanto, tocca essere presenti”, ripete il disturbatore. Poi i due si appartano lontani dai microfoni e, alcuni istanti dopo, il fino ad allora esaltato No Tav torna visibilmente tranquillizzato e informa i giornalisti presenti: “Dice di no, dice che stanno valutando ma il Tav non si farà”.