Nella mattinata di questo sabato 1° dicembre, presso il Teatro Italia a Roma, si è svolta la prima assemblea pubblica sul piano nazionale del nuovo progetto politico di Luigi De Magistris che potrebbe evolvere verso una lista per le elezioni europee del maggio 2019. L'incontro, chiamato "Oltre le disuguaglianze", ha visto la partecipazione di circa 800 persone provenienti da tutta Italia.

'Oltre le disuguaglianze' assemblea a Roma con De Magistris

L'introduzione è stata affidata al giornalista Giacomo Russo Spena, il quale ha precisato che l'obiettivo dell'assemblea "non è creare un nuovo carrozzone della solita sinistra, né un Quarto polo, ma di mettere insieme tutti i soggetti sociali e politici che sul piano nazionale si oppongono al Governo dei sovranisti e nazionalisti, ma che sia alternativo a quell'opposizione che difende il Jobs Act e tifa lo spread".

Poi ha parlato Enrico Panini, coordinatore di DemA, ovvero il movimento fondato proprio da De Magistris, il quale ha ricordato tutte le principali battaglie portate avanti e da affrontare, affermando fra l'altro: "Ci candidiamo a governare l'Italia nei prossimi mesi".

Si sono in seguito susseguiti una serie di interventi di tipo 'sociale' da parte di esponenti della Casa Internazionale della Donna e di Baobab, della Rete dei Numeri Pari e dell'ARCI, fino all'ambientalista Paolo Cacciari, il giurista Paolo Maddalena e a Cecilia Strada di Emergency. E in seguito rappresentanti di esperienze locali come le Coalizioni Civiche di Bologna e di Padova. Sono arrivati anche i saluti internazionali di "Barcelona en comu" e di Podemos.

Presenti rappresentanti di diversi partiti della sinistra, che non sono intervenuti: assente Potere al Popolo

Non erano previsti interventi da parte dei partiti, ma erano presenti rappresentanti di Sinistra Italiana (non c'era il segretario Nicola Fratoianni, imbarcato sulla nave "Mediterranea", ma vi erano dirigenti come Paglia, De Cristofaro e la senatrice Loredana De Petris), di Rifondazione Comunista (col segretario nazionale Maurizio Acerbo e vari membri della segreteria, oltre all'eurodeputata Eleonora Forenza) e del movimento di Varoufakis Diem25, con Lorenzo Marsili.

Così come vi erano L'Altra Europa con Tsipras e la Rete delle Città in Comune, le quali erano state fra le prime ad aderire all'appello verso l'assemblea. Presenti in platea anche la giurista Anna Falcone, il giornalista Sandro Ruotolo e il sindacalista Piero Bernocchi.

Non c'era invece Potere al Popolo, la cui portavoce Viola Carofalo, proprio contemporaneamente all'assemblea romana, ha spiegato con un video in diretta Facebook che "Saremmo dovuti essere presenti sotto mentite spoglie e abbiamo preferito di no".

Assenza ufficializzata anche da un comunicato di PaP diffuso a metà mattinata: "Noi avremmo potuto intervenire una volta, ma non presentandoci come Potere al Popolo, non facendo parlare un napoletano, e non parlando come realtà Politica, ma solo raccontando qualche lotta in cui siamo impegnati come singoli militanti (...) Siamo stati considerati identici a chi è stato nel centrosinistra e solo fino pochi mesi fa era candidato con D’Alema e soci". Contestualmente il movimento ha anche diffuso 5 punti per la discussione sulle prossime elezioni europee.

De Magistris: 'Ora un grande progetto politico, una coalizione civica di liberazione'

Ma c'era ovviamente grande attesa per l'intervento conclusivo di Luigi De Magistris, il quale ha udito all'intera assemblea seduto su una sedia al centro del palco, e poi ha preso la parola affermando: "Siamo qui per iniziare un viaggio.

Il popolo e la gente che ho incontrato in questi anni vuole sconfiggere il governo più a destra della storia repubblicana. Ma a fianco a noi non ci saranno traditori, bensì solo persone credibili. Non vogliamo l'appoggio degli apparati dei partiti. Noi non siamo in vendita. La vera questione del nostro Paese non è l'immigrazione ma quella "morale": il vero tema che dobbiamo affrontare è di accompagnarci persone che non hanno prezzo e che anzi sono disponibili a pagare un prezzo per le battaglie in difesa della Costituzione. Ma ora mi sono stancato di limitarci a difenderla".

Poi, dopo aver attaccato i partiti di Governo e alcuni provvedimenti presi dalle amministrazioni locali guidate dalle destre ma anche dal PD, ha affermato: "Da domani mettiamoci al lavoro per trovare un nome, un simbolo e tracciare un grande progetto politico, una coalizione civica di liberazione, un campo largo (...) Noi non dobbiamo fare un quarto polo e non dobbiamo essere gli artefici della ricostruzione di un puzzle che è stato sconfitto dagli elettori.

Non mi interessa fare testimonianza né avere diritto di tribuna. Noi invece dobbiamo lottare per vincere. Lanciamo un progetto politico: non oggi non ci possiamo tirare più indietro. E' il momento di fare qualcosa, costruendo un'alternativa che in questo paese non c'è mai stata. Dobbiamo uscire dagli schemi precostituiti. Io sono un uomo da sempre di sinistra, ma il modo per realizzare le cose di sinistra è farle davvero. Tutti quelli che hanno parlato di sinistra, per anni l'hanno tradita. Noi vogliamo avere una vocazione maggioritaria e lo facciamo guardando alla Costituzione (...) C'è la volontà di vedere se c'è l'intelligenza e l'umiltà per stare insieme valorizzando autonomie diverse: non è un percorso che si fa in un giorno.

La nostra vuol essere la rivoluzione dell'umanesimo, la persona viene prima del denaro".

Poi ha concluso: "Chi ha votato Salvini sapeva cosa votava. Ma il Movimento 5 Stelle con il TAP, il TAV e sull'ambiente ha fatto dei tradimenti politici veri, ed ha fatto il Governo assieme col principale alleato di Berlusconi. Noi dobbiamo dare un'alternativa dal basso a chi li votati in buona fede. Io non so dove arriveremo, ma sono certo che creeremo un grande movimento che sappia far confluire esperienze diverse, credibili, fatti di anni di lotte in vari ambiti. Con la passione civile e l'entusiasmo potremo realizzare un verbo: quello scritto nella Costituzione che dice di rimuovere gli ostacoli e noi vogliamo rimuoverne uno a uno.

Non so quando accadrà, ma percorso che inizia oggi ci porterà a cambiare davvero la vita delle persone e a costruire un'Europa dei popoli e delle uguaglianze. Noi mettiamo in campo un grande processo di liberazione".