Nel Mediterraneo è emergenza di Natale. La nave della Ong spagnola Proactiva Open Arms ha raccolto circa 300 persone da tre barche che rischiavano il naufragio, ma al momento non ha ancora trovato un porto di sbarco. Malta, come quasi sempre accade, nega il suo aiuto e l’Italia non ha nemmeno risposto alle pressanti richieste arrivate dalla Open Arms, Anzi no, ci ha pensato il ministro dell’Interno Matteo Salvini a chiudere la questione con una battuta secca: “I porti italiani restano chiusi”. Posizione che è costata al leader della Lega le maledizioni di Oscar Camps, numero uno degli umanitari iberici.

Anche alcuni parlamentari dissidenti del M5S, Elena Fattori e Gregorio De Falco (dati da molti come prossimi ‘traditori’ dopo il caso Dall’Osso) hanno criticato la posizione ufficiale del governo. Ma dalla parte del titolare del Viminale si è schierato il collega alle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Matteo Salvini lascia i porti italiani chiusi alla Open Arms e Toninelli lo appoggia

Nonostante le toccanti immagini dei disperati, compresi donne e bambini, che sono stati recuperati dalla nave Open Arms di fronte alle coste libiche, il governo italiano ha deciso di mantenere invariata la sua politica dei porti chiusi alle imbarcazioni che trasportano immigrati clandestini ripescati nel Mediterraneo.

A mettere ancora una volta nero su bianco il cambio di rotta dell’esecutivo Conte, rispetto ai precedenti governi, è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale ha confermato a lettere cubitali su Facebook che “i porti italiani sono chiusi”. Decisione sposata anche da Danilo Toninelli. “L'Italia non ha coordinato i soccorsi in acque Sar libiche “, ha detto il ministro delle Infrastrutture chiamando al contempo in causa l’Europa.

Le reazioni negative dei dissidenti M5S, Elena Fattori: ‘I porti non sono chiusi’

Il super attivismo di Matteo Salvini non è evidentemente piaciuto alla senatrice del M5S Elena Fattori, la quale ha rilasciato testuali parole all’agenzia di stampa AdnKronos: “I porti non sono chiusi e un eventuale decisione non spetta a Salvini”.

Una frecciata diretta nei confronti dello scomodo alleato leghista, resa ancor più avvelenata dal fatto, noto ormai da tempo, che la Fattori è sospettata di voler mollare il Movimento. Proprio ieri, infatti, chiamata ad esprimersi sul voto di fiducia alla manovra economica che lei stessa considera “discutibile”, la pentastellata ha dichiarato che parteciperà, ma che non “voterò più fiducie a meno che non siano provvedimenti di reale necessità e urgenza come Costituzione prevede”.

Gregorio De Falco: ‘Global Compact e più salvataggi in mare’

Torna a far parlare di sé, dopo i mugugni e i colpi di testa manifestati in tema di Decreto Sicurezza, anche il senatore Gregorio De Falco, anche lui impredicato, come la Fattori, di voler ‘scendere di bordo’ dal M5S.

Per De Falco, anche lui sentito da AdnKronos, l’episodio della Open Arms dimostrerebbe “la necessità di avere una condivisione europea del fenomeno” che si sarebbe potuta realizzare, a suo giudizio, solo se l’Italia avesse partecipato alla discussione sul Global Compact, da poco siglato in Marocco, ma disertato dal nostro Paese su ‘suggerimento’ di Matteo Salvini. Per De Falco, infine, bisognerebbe “intensificare l’azione di salvataggio in mare”.