È finito al centro di una bufera mediatica don Paolo Tofani, parroco della chiesa di San Piero ad Agliana, paese in provincia di Pistoia. Durante la consueta omelia domenicale, il 16 dicembre scorso il prete ha voluto toccare l’argomento, raccontato dal Vangelo, della fuga in Egitto della famiglia di Gesù dalla Palestina, dopo che Erode aveva ordinato l’uccisione di tutti i figli maschi primogeniti. Secondo don Tofani, però, Gesù e i suoi non avrebbero potuto riparare nel Paese africano se a quei tempi fosse stato in vigore il Decreto Sicurezza e Immigrazione voluto dal ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini.

L’ennesima entrata a gamba tesa di un esponente della Chiesa cattolica nei confronti del leader della Lega ha fatto andare su tutte le furie al senatore leghista Manuel Vescovi, anche se il don ha smentito in parte le ricostruzioni giornalistiche.

Le accuse di don Paolo Tofani a Matteo Salvini

Dunque, secondo quanto riportato ieri dal quotidiano locale La Nazione, il parroco di Agliana, don Paolo Tofani, avrebbe paragonato la fuga della famiglia di Gesù in Egitto, per evitare la morte del ‘figlio di dio’ ordinata da Erode, insieme a quella di tutti i primogeniti palestinesi, con la attuale situazione italiana. Secondo Tofani, infatti, se a quei tempi l’Egitto avesse adottato la legge sull’immigrazione voluta da Matteo Salvini, Gesù non si sarebbe sicuramente salvato.

Praticamente una accusa di deicidio mossa al leader del Carroccio. Ma non è tutto, perché il don ha anche rincarato la dose dichiarando che, a suo modo di vedere, sarebbe “inutile fare il presepe e poi ostentare segni cristiani se poi quando ci inchiniamo alla grotta di Betlemme non viviamo quello che Gesù ci ha insegnato, cioè l'accoglienza, l'amore, la misericordia, la disponibilità al servizio”.

La reazione della Lega: ‘Affermazione gravissima’

Un giudizio durissimo, al limite della blasfemia secondo qualcuno, che naturalmente non poteva passare inosservato. Il primo a reagire allo spericolato paragone fatto da don Paolo Tofani è stato il senatore leghista Manuel Vescovi che, da cattolico quale si professa, si è detto “sbalordito e amareggiato” dal racconto del contenuto dell’omelia del parroco fattogli da alcuni fedeli presenti domenica scorsa nella chiesa di San Piero.

Vescovi ritiene inaccettabile che il prete abbia consigliato ai credenti di non fare il presepe a Natale e abbia, in pratica, affermato che, se la legge Salvini sull’immigrazione fosse stata adottata dall’Egitto ai tempi di Gesù, il presunto ‘figlio di dio’ non si sarebbe salvato dalla lama delle spade inviate dal governatore romano della Palestina Erode. Il parlamentare del Carroccio ritiene “gravissima” l’affermazione, se effettivamente pronunciata, e assolutamente “non in linea” con la carica ricoperta da Tofani.