Nella puntata di questo mercoledì 9 gennaio della trasmissione "L'aria che tira" su La7 fra i vari ospiti è intervenuto Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera dei Deputati ed ex segretario nazionale di Rifondazione Comunista. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

Bertinotti: 'O conflitto viene da società o non c'è, opposizioni possono gridare ma è inutile'

Parlando di attualità Politica, Bertinotti ha esordito dicendo: "Sotto i conflitti di superficie c'è una tenuta del Governo inamovibile, per deficit dell'opposizione ma anche perché siamo entrati in una fase in cui il conflitto è fra i Governi e la società in movimento (esempio i Gillet Jaune, che sono in grado di far fare passi indietro a Macron).

Se invece il conflitto è dentro al quadro istituzionale, quest'ultimo viene strangolato. Il recente voto del Parlamento sulla Legge di Bilancio, con molti precedenti, dal punto di vista istituzionale sarebbe stato una sgrammaticatura o qualcuno dei miei maestri lo avrebbe definito 'colpo di Stato bianco', nel senso che è come se il Parlamento fosse stato abrogato nel prendere la decisione. Ma chi non è fazioso deve riconoscere che è una prassi che viene da 25 anni, nei quali si è spesso abusato di Decreti Legge e di voti di Fiducia. Quindi siamo in una situazione in cui da un lato c'è il Principe, che è il Governo, e dall'altro la società. Pertanto o il conflitto viene dalla società oppure non c'è.

Le opposizioni possono gridare quanto vogliono tanto è inutile, perché stanno in un luogo reso insignificante, purtroppo. (...) Se l'opposizione prosegue questo Gioco dell'Oca, continuando a fare confronti fra quel che fa questo Governo e ciò che hanno fatto i Governi precedenti, se rimaniamo in una spirale del genere questo Governo ce lo teniamo per secoli".

Proseguendo poi: "Servirebbe un modo diverso di intervenire, ad esempio anche sulle banche: per una volta possono perderci anche i potenti anziché la povera gente? In questa fase servirebbe una discussione di sistema sulle banche: serve o no un banca nazionale? Le banche cooperative vanno rivalutate oppure no? Che ruolo deve avere la Banca d'Italia?

Anche l'ultimo decreto sulle banche è stato fatto senza nessuna discussione del genere, ovvero come hanno fatto i Governi precedenti".

Da Bertinotti una stoccata anche al M5S: "I Gillet Jaune e il Governo sono cose incompatibili (...) Se da movimento di opposizione ti trasformi in partito di Governo non puoi mantenere le caratteristiche dei movimenti, infatti si veda quanto accaduto con Taranto, le trivelle e la Tav...".

Accoglienza, Bertinotti: 'Serve una mobilitazione popolare e costruire una forza contro l'infamia'

Parlando del tema dell'accoglienza dei migranti, Bertinotti ha detto: "Ricordo come reagì l'Italia in termini di solidarietà con gli esuli del Cile di Allende e cosa fece il popolo di sinistra in quella circostanza.

Il tutto, confrontato con il deserto di oggi, pone a tutti noi una domanda. Come è stato possibile? Secondo me, ed è un'opinione minoritaria, la risposta non può venire dai partiti tradizionali perché essi sono fuori dal nuovo quadro politico e sociale che si è prodotto. Non è un giudizio di valore: i partiti sono inefficaci. La risposta può venire solo da una mobilitazione popolare, ad esempio dalle associazioni e dalle cooperative: tutto ciò a volte accade con manifestazioni mirate e circoscritte. Quello che servirebbe è una massa critica generale. L'attesa deve riporsi in questo. Se abbiamo delle voci critiche contro questa infamia provengono dalla società civile, dal mondo cattolico e dai sindaci, come quello di Palermo.

Noi abbiamo bisogno di costruire una forza contro l'infamia".

'Governanti di oggi dicono al popolo di non preoccuparsi ad essere volgare perché anche il loro capo lo è'

In conclusione il discorso si è poi spostato sul tema della comunicazione dei leader politici di oggi in confronto a quella del passato, su questo Bertinotti ha detto: "Ci sono dei tratti di continuità e dei tratti di diversità, fermo restando che stiamo parlando di epoche politiche diverse. Per quanto sconvolgente Berlusconi aveva ancora un piede nel Novecento, mentre questi li hanno entrambi fuori e non sappiamo bene dopo. C'è un elemento di continuità con la rottura operata da Berlusconi, non c'è più la divisione fra pubblico e privato come era prima.

Il privato ha fatto un ingresso potente nella politica e attraverso la personalizzazione del leader, ciò che è privato è anche pubblico. (...) Berlusconi parlava al mondo della televisione, i nuovi leader parlano invece al mondo dei social. Questo consente di effettuare una cosa, per me orribile, che è la manifestazione quotidiana di quello che tu fai presentato al pubblico per far sapere esattamente che tu sei volgare come loro; insomma per dire: il popolo non si preoccupi di essere volgare perché anche il loro capo lo è".