Lo scontro all’interno della Città del vaticano provocato dalla dilagante pedofilia avrebbe dato vita a due opposte scuole di pensiero (almeno secondo quanto ricostruito da diverse testate giornalistiche tra cui Il Giornale). Da una parte ci sarebbero i bergogliani, i seguaci cioè di Papa Francesco, che individuano nel “clericalismo”, ovvero nell’abuso di potere compiuto da alcuni preti, la causa degli abusi sui minori. Dalla parte opposta della barricata ci sarebbero i cardinali conservatori, convinti al contrario che la colpa della pedofilia nella Chiesa sia della diffusione sempre più capillare dell’omosessualità nel clero.

Una tesi che rappresenta una vera e propria bomba ad orologeria.

La pedofilia nella Chiesa: Bergoglio convoca un incontro a febbraio

I frequenti e ripetuti scandali sessuali che hanno coinvolto rappresentanti anche di alto livello della Chiesa cattolica, hanno costretto il Pontefice a convocare un vertice, tra il 21 e il 24 febbraio prossimi, dal titolo ‘La protezione dei minori nella Chiesa’ dove gli episcopati di tutto mondo discuteranno di prevenzione degli abusi ai danni dei minori, la pedofilia, che hanno minato la credibilità stessa della Santa Sede. Il caso più recente che ha fatto letteralmente esplodere una furiosa polemica all’interno delle Mura Leonine è quello dell’ormai ex cardinale statunitense Theodore McCarrick, accusato di essere un abusatore seriale.

Clericalismo contro atti omosessuali: due tesi a confronto

Papa Francesco lo ridurrà al più presto allo stato laicale, ma lo stesso Bergoglio è convinto che la responsabilità della diffusione della pedofilia tra i preti sia del cosiddetto “clericalismo”, ovvero l’abuso di potere compiuto anche da vescovi, cardinali e alti prelati.

Non è di questo avviso, però, il sedicente fronte conservatore, da sempre contrario all’ascesa di Bergoglio al soglio pontificio. Per i cardinali conservatori riuniti intorno al cosiddetto memorandum del monsignor Carlo Maria Viganò - in cui, tra le altre cose, Viganò accusava Francesco di essere stato al corrente degli abusi compiuti a ripetizione, nel corso di decenni, da McCarrick - la colpa della pedofilia nella Chiesa di Roma sarebbe da addebitare esclusivamente alla enorme diffusione di “atti omosessuali” tra gli appartenenti al clero cattolico di ogni grado.

La paura dei conservatori: porte aperte ai preti gay in Vaticano

Insomma, altro che colpa del clericalismo, come sostiene papa Francesco, il problema pedofilia si potrebbe facilmente sradicare selezionando in maniera più severa gli aspiranti, giovani, seminaristi. Di questa scuola di pensiero, scrive Il Giornale, farebbero parte i cardinali Leo Burke, Gerhard Mueller e Walter Brandmueller (firmatari dei dubia contro l’enciclica papale Ecclesia Dei), oltre ai cardinali Robert Sarah, Francis Arinze e Patrick O’Brien. La paura di questi portavoce di idee conservatrici in Vaticano è che l’omosessualità possa presto essere legittimata anche tra i preti. Una svolta gay a cui l’area progressista d’Oltretevere - rappresentata dai cardinali Kevin Farrell, Reinhard Marx, Christoph Schomborn e Blaise Cupich - non sembra volersi opporre.