Non si placano le polemiche dopo la violenta rivolta di una banda di presunti spacciatori di origine straniera avvenuta lo scorso sabato sera nel quartiere Gad di Ferrara. Parecchie decine di migranti hanno devastato per ore Viale della Costituzione.

Tutto sarebbe nato dall'investimento di uno spacciatore 28enne di origine nigeriana. Stava scappando inseguito da una pattuglia quando incidentalmente è stato urtato da un'autovettura in transito guidata da un privato cittadino. Portato all'ospedale, l'uomo non ha subito gravi ferite, ma si è sparsa la voce all'interno della sua comunità che fosse stato investito dall'auto dei carabinieri e che addirittura fosse morto.

Tutto è nato da un 'passaparola' che ha ingigantito a dismisura una banale incidente

Da questo errato 'passaparola' è partita la protesta dei compagni del nigeriano, che è presto degenerata: sono stati rovesciati ed incendiati decine di cassonetti della spazzatura e sono stati divelti parecchi elementi dell'arredo urbano del viale dove si sono concentrati a decine.

Le autorità sono riuscite a sedare la rivolta grazie all'intervento di un mediatore culturale che è riuscito a spiegare l'equivoco e consentito alle forze dell'ordine di poter riportare tutto alla calma senza intervenire e senza alcun tipo di scontro con il gruppo di migranti.

Alla conta degli ingenti si sono succedute le polemiche tra il sindaco e Salvini

Alle proteste dei residenti che hanno chiesto maggiori controlli ha immediatamente risposto il Ministro dell'interno Matteo Salvini, che ha annunciato una sua imminente visita in città per conoscere meglio le criticità di alcuni quartieri a rischio.

Alle sue parole sono seguite le promesse del Questore di Ferrara Giancarlo Pallini che ha garantito il massimo impegno per individuare e denunciare tutti coloro che si sono resi responsabili di qualunque atto contrario alla legge.

L'intervento di Massimo Tagliani, sindaco della città estense è invece destinato a sicure polemiche.

Dal suo profilo Facebook il primo cittadino si è letteralmente scagliato contro il decreto che porta il nome del Ministro dell'interno Matteo Salvini. Secondo lui questa serie di provvedimenti maggiormente restrittivi nei confronti degli immigrati avrebbe infatti provocato - testuale - "una tensione complessiva del nostro Paese che nuoce alla tranquillità dei cittadini e che non può non essere messa in relazione con il decreto sicurezza"