Mancano ormai praticamente 100 giorni alle elezioni europee e nella sinistra Politica italiana sono in pieno fermento gli incontri fra i numerosi soggetti in campo per dare vita alle varie liste che saranno in campo alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 26 maggio. Ad oggi non è ancora chiaro quante formazioni correranno a sinistra del PD, ma sicuramente presto ci saranno novità.

A dire il vero lo stesso Partito Democratico, con le primarie fissate per il 3 marzo per l'elezione del nuovo segretario nazionale, non è ancora sicuro di presentarsi col proprio simbolo.

Nelle scorse settimane dichiarazioni discordanti sono arrivate infatti a tal proposito da parte dei vari candidati. In particolare Nicola Zingaretti, arrivato primo nella votazione dei circoli PD, guarderebbe positivamente a una formazione progressista più larga, a cui potrebbe aderire ad esempio "Futura" di Laura Boldrini. Il tutto in quadro nel quale il presidente del PD Matteo Orfini pochi giorni fa ha sottoscritto a nome di tutto il partito il manifesto di Carlo Calenda per una lista unitaria anti-sovranista verso le europee. Anche se fino a dopo il 3 marzo difficilmente potranno esserci sviluppi operativi in tal senso.

Le discussioni in corso da Articolo Uno-MDP fino al percorso di De Magistris

Ma anche spostandoci un po' più a sinistra la situazione è tutt'altro che chiara. Partiamo da Articolo Uno-MDP, il soggetto di Pierluigi Bersani e Roberto Speranza ad esempio per questo weekend del 16 e 17 febbraio ha indetto un'assemblea nazionale a Roma (al centro Frentani) per discutere della nascita di un soggetto "rosso-verde" o come qualcuno preferisce dire "ecosocialista".

Un progetto che non sarebbe solo finalizzato alle europee, ma a dare una vera e propria "casa" politica stabile a chi in Italia si riconosce nell'alveo progressista, ecologista e socialista. Si tratterebbe di una sorta di evoluzione di Articolo Uno-MDP a cui partecipa come socio fondatore anche l'area "Reinventare la sinistra" guidata da David Tozzo, ovvero colui che è stato il primo firmatario della mozione sconfitta nel congresso di Possibile della scorsa primavera.

Il nome di questo nuovo soggetto dovrebbe essere deciso nelle prossime settimane, in vista della fondazione che potrebbe avvenire entro la metà di marzo. E che invece sul piano strettamente elettorale in vista delle Europee potrebbe avviare un'interlocuzione anche con "Italia in Comune" di Pizzarotti e con i Verdi.

Più a sinistra si colloca il soggetto che dovrebbe nascere su impulso del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il quale nei giorni scorsi ha ribadito che mancherebbe davvero poco alla definizione del nuovo nome della lista che mira a unire un "fronte popolare" o comunque una "coalizione civica" alternativa a chi governa ma anche al PD. Di questo progetto fanno parte oltre a DeMa (il soggetto dello stesso sindaco partenopeo) anche Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni, Rifondazione Comunista di Maurizio Acerbo, L'Altra Europa con Tsipras, il Partito del Sud, la Rete delle Città in Comune e altre realtà territoriali.

E proprio con De Magistris da poche settimane ha intensificato le interlocuzioni anche Potere al Popolo, a seguito di una votazione interna al movimento di Viola Carofalo e Giorgio Cremaschi favorevole a tale possibile alleanza. Nei prossimi giorni dovrebbero esserci ulteriori sviluppi a riguardo.

Interlocuzione aperta fra Diem25 e gli autoconvocati di LeU

Intanto a sinistra negli ultimi giorni c'è da registrare un avvicinamento fra gli autoconvocati di Liberi e Uguali (ovvero i comitati di base che negli ultimi mesi stanno lavorando per trasformare in "un partito di sinistra" il cartello elettorale guidato da Pietro Grasso alle scorse elezioni politiche) e Diem25, vale a dire il soggetto transnazionale europeista e progressista guidato da Yanis Varoufakis.

Da una nota diffusa nelle scorse ore, i due soggetti starebbero proficuamente discutendo insieme di cosa fare, anche in previsione delle europee ma non solo. In particolare i comitati di LeU vedono fra le proprie fila il senatore Francesco Laforgia, sempre più critico con la linea di MDP, e il deputato Luca Pastorino, il quale peraltro è l'unico eletto di Possibile in questa legislatura. Mentre Diem25, che in Italia ha fra i più autorevoli esponenti Lorenzo Marsili, dopo un primo avvicinamento al cantiere di De Magistris, pare essersene allontanato nelle ultime settimane, proprio dopo l'avvicinamento ad esso di Potere al Popolo. Anche Diem25 avrà una sua assemblea a Roma alla Garbatella questo sabato 17 febbraio, dopo la quale il quadro potrebbe essere più chiaro.

Gli altri movimenti a sinistra

Sarà interessante poi in tutto questo quadro che cosa farà Possibile, il movimento a suo tempo fondato da Pippo Civati e ora guidato da Beatrice Brignone, che ha una parlamentare uscente, Elly Schlein, la quale da tempo sta partecipando a vari incontri pubblici che hanno ad oggetto proprio le prossime elezioni europee e che molto probabilmente in qualche modo vorrà essere della partita elettorale.

Nella galassia "comunista" occorre invece ricordare che nelle scorse settimane sia il Partito Comunista Italiano di Mauro Alboresi, sia il Partito Comunista di Marco Rizzo (il primo dopo aver verificato l'impossibilità di un'alleanza con Potere al Popolo, il secondo invece per una ben precisa scelta già attuata anche in passato), hanno annunciato l'intenzione di provare a correre ognuna da sola con il proprio simbolo, ciascuno dei quali riporta la falce e martello su sfondo rosso.

Quando mancano 100 giorni alle elezioni europee insomma il quadro a sinistra appare ancora piuttosto confuso e frastagliato, e non è ancora chiaro quante liste si presenteranno materialmente sulle schede elettorali, con l'obiettivo di superare lo sbarramento del 4%.

Ricordiamo che le candidature vanno presentate formalmente un mese prima del voto, quindi attorno al 25 aprile le liste dovranno essere formalmente già pronte. Ma considerando i tempi tecnici di raccolta delle firme (150.000 in tutta Italia, ovvero 30.000 per ciascuna delle 5 circoscrizioni territoriali nelle quali è divisa la Penisola e almeno 3.000 firme devono provenire da ciascuna), realisticamente già a fine marzo i vari simboli elettorali e l'elenco dei candidati dovranno per forza di cose essere sostanzialmente in campo. Ecco che quindi tutti i vari soggetti hanno davvero poche settimane per fare la quadra.