A poche ore dall'elezione a segretario del Partito Democratico di Nicola Zingaretti, il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ha colto l'attimo per augurargli in bocca al lupo e invitarlo a collaborare sul tema del salario minimo orario a tutte le categorie di lavoratori. Si tratta del disegno di legge numero 658, portato in Senato lo scorso 12 luglio, con la prima firma di Nunzia Catalfo e in discussione in Commissione Lavoro del Senato dallo scorso 16 gennaio. E', dunque, questa la strada scelta dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che apre di fatto la strada al dialogo con la Sinistra.

Le proteste dei democratici

Tra i renziani emergono voci che entrano in conflitto con la proposta di collaborazione avanzata dal leader pentastellato. Addirittura, il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, lo definisce "sbadato" e, in aggiunta, Debora Serracchiani, il capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera, ricorda che "sul salario minimo orario esiste già una proposta di legge precisa e dettagliata del Partito Democratico presentata lo scorso luglio" da Mauro Laus. Un emendamento, questo, che andrebbe a favorire tutti quei "lavoratori poveri che non possono tirare un sospiro di sollievo nemmeno all'avvento del reddito di cittadinanza" prosegue la Serracchiani e concludendo che "se quella dei grillini è un'iniziativa legislativa seria, troverà il Pd pronto a difendere gli interessi delle categorie più deboli".

Prontamente, Stefano Patuanelli, il capogruppo del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Madama, sottolinea come l'esistenza del suddetto disegno di legge sia inversamente proporzionale alle promesse declamate dai dem a gran voce nel loro periodo aureo e che poi si sono concluse con un nulla di fatto.

Zingaretti e la Tav

Il primo appuntamento del neo-Segretario democratico è con il governatore della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, al quale Zingaretti ha spiegato di essere favorevole alla realizzazione della Tav Torino-Lione perché è necessario che "l'Italia riparta e non viva più nell'incertezza che la sta mettendo in ginocchio".

"Questo" - continua il leader democratico - vuole essere il primo atto di una nuova fase del Partito Democratico". La Tav è un'opera di fondamentale importanza e metterla in atto vuol dire mantenere migliaia di posti di lavoro, in un tetro periodo che ha visto e vede crollare la produzione industriale, una pagina di storia in cui i cantieri e i fatturati delle aziende sono fermi.

"La Tav" - aggiunge Zingaretti - è l'emblema di come non ci si deve comportare rispetto alle aspettative di futuro". Non da ultimo, il neo-segretario attacca il governo gialloverde, a partire da Luigi Di Maio, con il quale l'Italia "sembra aver smesso di investire sul proprio futuro". Le critiche non risparmiano neppure Matteo Salvini, leader di una Lega che "non è quella di prima, ma è contro gli interessi del Nord e gli interessi produttivi".