Il disegno di legge che prevede anche il carcere per i clienti delle prostitute è stato presentato nel maggio scorso in Senato da alcuni esponenti del Pd, ma l’iter della discussione sulla proposta è ancora in corso, dato che il testo del documento, datato 17 marzo 2019, è facilmente rinvenibile sul web all’indirizzo sentato.it. Il tema è molto sentito dagli italiani, tanto da essere ritirato fuori ciclicamente dai mass media, come nel caso appunto del ddl che vede come prima firmataria la senatrice del Pd Caterina Bini, ma firmato anche da altri cinque senatori Dem, oltre che da Massimo Ferro di Forza Italia.

L’iter del disegno di legge contro i clienti delle lucciole firmato dal Pd

La proposta di alcuni senatori del Pd di rendere un reato passibile di galera il solo contrattare una prestazione con una professionista del settore del meretricio, risulta iscritta in data 17 marzo 2019 nel Fascicolo Iter DDL S. 312, assegnato lo scorso 11 luglio 2018, ma ancora inattesa di essere discusso dall’aula di Palazzo Madama. L’incipit del ddl piddino è il seguente: ‘Modifica all'articolo 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, concernente l'introduzione di sanzioni per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione’. Insomma, i sei parlamentari Pd (e quello di FI) si ripropongono di modificare in senso ancor più restrittivo, e naturalmente contrario alla legalizzazione della prostituzione, la famigerata legge Merlin che mise i paletti alle porte delle case chiuse.

Il contenuto della proposta: multe e galera

Ad apporre la loro firma sul ddl sono stati, come già accennato, i senatori del Pd Caterina Bini, Vincenzo D’Arienzo, Laura Garavini, Leonardo Grimani, Edoardo Patriarca e Mino Taricco. Iniziativa presentata il 4 maggio 2018 a cui ha preso parte anche il senatore berlusconiano Massimo Ferro.

Il testo, come riportano anche diverse testate come Il Tempo, prevede multe che vanno dai 2.500 fino ai 10.000 euro “per chiunque si avvalga delle prestazioni sessuali offerte da soggetti che esercitano la prostituzione o le contratti, in qualsiasi luogo, pubblico o privato, ovvero nei luoghi e nelle forme vietati dalla legislazione vigente”.

Insomma, galera e multe per i clienti delle lucciole non solo se la contrattazione avviene in strada, ma anche in un’abitazione privata. A parziale soccorso degli eventuali trasgressori, però, il ddl del Pd prevede che la denuncia penale scatti solo in caso di comportamento recidivo e che entrambe le pene, sia quella detentiva che pecuniaria, possano essere commutate, su richiesta del condannato, con lavori di pubblica utilità come lavori non retribuiti presso associazioni o ong.