Lo possiamo decisamente definire 'revisionismo storico radicale'. Di questi tempi non ci stupisce più nulla, nemmeno un politico che definisce i nazisti 'di sinistra'. Del resto se nel 2019 esistono i 'terrapiattisti', il minimo è considerare comunisti i nazisti. Non è uno scherzo, ma accade davvero a Gerusalemme, nel corso di una visita ufficiale del presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Dopo aver visitato il museo dell'Olocausto di Yad Vashem, Bolsonaro ha parlaro del Terzo Reich definendo ideologicamente di sinistra il Partito Nazista che governò la Germania dalla prima metà degli anni '30 fino al 1945.

Bolsonaro rafforza le dichiarazioni del suo ministro degli esteri

In realtà l'affermazione sconcertante del presidente brasiliano non viene tirata fuori dal cilindro e, come riportato sul sito della Reuters, fa eco a precedenti dichiarazioni pronunciate dal ministro degli esteri del governo di Brasilia, Ernesto Araujo. Quest'ultimo aveva definito il nazismo un movimento di sinistra. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se fosse d'accordo con questa affermazione, Bolsonaro ha risposto "non c'è dubbio che i nazisti fossero di sinistra". La riflessione del presidente brasiliano prende spunto dal nome completo del partito di Adolf Hitler, 'Partito Nazionalsocialista'. Il nome ufficiale era 'Partito operaio nazionalsocialista tedesco'.

Ma al di là del nome, è storia arcinota e documentata dallo stesso governo hitleriano quella che i nazisti perseguissero, oltre ad un'ideologia antisemita, anche un profondo antibolscevismo che li portò a considerare l'URSS di Stalin come il nemico principale da abbattere in Europa, nonostante i due Paesi avessero stipulato un patto di non aggressione nel 1939, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale (il celebre Patto Molotov-Ribbentrop, ndr).

E tanto per correggere Bolsonaro, qualora ci fossero dubbi (di questi tempi torniamo a ribadire che non ci sorprende più nulla), anche il sito web del museo della shoah di Gerusalemme evidenzia nella sua descrizione come il nazismo sia nato in Germania da gruppi di destra radicale che hanno risposto in tal modo all'ascesa del comunismo.

Il Brasile non trasferisce l'ambasciata a Gerusalemme

La visita di Bolsonaro in Israele precede di una settimana le elezioni nel Paese che vedranno in lista anche il premier uscente, Benjamin Netanyahu. In tal senso, la speranza che tale missione diplomatica potesse avere dei benefici in termini elettorali per il 'falco' israeliano è stata parzialmente disillusa. Netanyahu contava infatti nell'annuncio che il governo del Brasile spostasse la sua ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme che è stata riconosciuta unilateralmente capitale dello Stato di Israele dagli USA, nonostante il parere contrario delle Nazioni Unite. Bolsonaro aveva espresso parere favorevole a questa eventualità poco dopo la sua elezione, ma successivamente il suo governo ha frenato. Motivo per cui i funzionari brasiliani hanno reso noto che il governo per il momento si limiterà ad aprire un ufficio commerciale a Gerusalemme.