E' di questa mattina il resoconto del summit tenutosi ieri al Congresso in attesa della ministeriale di oggi. Applausi bipartisan al segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha invocato l'unione degli stati membri di fronte alle nuove minacce rappresentate dall'armamento della Russia e dal terrorismo. Secondo il segretario si tratta di sfide che non hanno precedenti e che nessuna nazione è in grado di fronteggiare in solitaria.

Stoltenberg al Congresso ammonisce comportamenti nocivi

"E' necessario affrontare e superare le differenze, perché in futuro avremo ancora più bisogno della nostra alleanza".

Queste le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che in un discorso generale al Congresso ha alluso al comportamento isolazionista di Trump, esortandolo poi pubblicamente ad evitare comportamenti che potrebbero generare disunione. Il ruolo del segretario generale al Congresso era appunto quello di mediatore, nonché di introduttore. Il presidente è stato dunque informato che il suo stesso partito non esiterebbe a isolarlo nel caso in cui egli intendesse minare la stabilità dell'alleanza. Ed era questo, in effetti, uno dei due motivi per i quali è stato indetto il summit.

L'altro era la discussione dei temi su cui verterà il programma operativo annuale della Nato. Sono state quindi elencate le minacce e i problemi relativi alla stabilità internazionale, nonché al clima.

Annoverato al primo posto c'è il riarmo della Russia, nazione che ha violato in toto i trattati sulla denuclearizzazione Inf, seguito immediatamente dall'allerta terrorismo.

Congresso: 'Si punti alla diplomazia, ma senza essere ingenui'

Stoltenberg non ha nascosto le divergenze degli stati membri su argomenti come commerci, cambiamenti climatici e accordi nucleari con Iran, ma si è dichiarato convinto che, a prescindere dall'importanza delle tematiche, la forza dell'alleanza ha sempre risieduto proprio nella capacità di mettere da parte le divisioni nell'interesse della difesa comune.

Come già annunciato ieri, il segretario generale ha rinnovato l'importanza del ruolo storico della Nato, adesso che il suo tradizionale avversario, la Russia, è tornato ad accendere la miccia.

La Russia, oltre ad aver violato i trattati sul riarmo nucleare, è in fase di rafforzamento dell'organico militare e il tempo per fermarla potrebbe star per scadere.

Da tenere sott'occhio anche gli attacchi cibernetici e gli assalti ai principi democratici dell'occidente. "La Nato non vuole una Guerra Fredda", dice Stoltenberg, dichiarando che l'alleanza cerca collaborazione con Mosca, ma ammonisce comportamenti ingenui. "Non vogliamo schierare missili in Europa, ma attueremo misure necessarie che fungano da deterrente". Necessario, chiaramente, l'intervento dei paesi membri per mezzo di contributi. Poi, per sedurre uno scettico Trump, Stoltenberg ha giocato la carta dell'aumento di spesa del nemico per il riarmo, ricordando che l'11 settembre era stato invocato l'articolo V sulla difesa reciproca.

Sul terrorismo e sul fronte mediorientale, le misure necessarie devono essere affrontate insieme; per adesso si spera che i colloqui in atto con i talebani possano portare ad un piano di stabilizzazione, così da mettere fine all'intervento USA in Afghanistan.

Il piano di pace è sostenuto anche dall'Italia. Lo dice il ministro degli Esteri Moavero, che era in visita alla Casa Bianca per discutere di tematiche quali Russia, Cina, Afghanistan e, appunto, costi della difesa.