La netta sconfitta del M5S alle recenti elezioni Europee, ammessa anche dal leader pentastellato Luigi Di Maio, sta scatenando un putiferio tra quelli che vorrebbero tenere in piedi il governo gialloverde, come lo stesso Matteo Salvini ha dichiarato a più riprese, e coloro i quali, al contrario, spingono per una caduta di Conte e per un immediato ritorno alle urne. Tra questi, quella che ha più ragioni per alzare la voce e cercare di aumentare la posta è sicuramente Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, dopo lo storico 6,5% raggiunto nelle urne, si sente il vento in poppa e sogna ad occhi aperti un nuovo governo sovranista in ticket con la Lega salvinana, senza necessariamente l’apporto del politicamente morente Silvio Berlusconi.

Per questo motivo prova ad infierire sul cadavere ancora caldo del M5S incitando Salvini a “chiedere l’abolizione del reddito di cittadinanza”.

L’intervista della Meloni a Il Messaggero: ‘Con i soldi del reddito finanziamo la flat tax’

Nel corso dell’intervista rilasciata oggi, 28 maggio, al giornalista Fabio Rossi del quotidiano romano Il Messaggero, giorgia meloni ha toccato diversi temi, primo tra tutti la volontà del popolo italiano, a suo modo di vedere, di vedersi governato da un governo totalmente sovranista formato dalla Lega di Salvini con i ‘suoi’ Fratelli d’Italia al posto degli scomodi alleati del M5S. A questo proposito, la Meloni va all’attacco a testa bassa del provvedimento bandiera dei pentastellati: il reddito di cittadinanza.

“La prima cosa che dovrebbe fare Salvini - suggerisce la pasionaria della destra italiana - è chiedere l'abolizione dei reddito di cittadinanza e usare quei soldi per evitare l'aumento dell'Iva e finanziare la flat tax”, considerati autentici provvedimenti di destra.

‘Lo Stato non dovrebbe aiutare rom e immigrati a spese di chi lavora’

Secondo il suo parere, infatti, il reddito di cittadinanza “non serve a nulla” perché non aiuta chi ha veramente bisogno, come sarebbe giusto fare. E nemmeno “crea lavoro, ricchezza o sviluppo”. Insomma, secondo Giorgia Meloni la legge simbolo del M5S creerebbe esclusivamente una sorta di “dipendenza dalla politica” e un vero e proprio “sistema clientelare”, considerati dalla leader di Fd’I addirittura “degni della peggiore Prima Repubblica”, quella dove democristiani e comunisti si spartivano tutti i posti disponibili.

Ma non solo, perché, cosa ancor peggiore, attualmente il reddito verrebbe percepito da una “serie di categorie”, come rom, immigrati e condannati, che lo Stato non dovrebbe aiutare “a spese di chi lavora 40 ore settimanali magari per guadagnare 700 euro”. Parole durissime che, però, al momento non trovano la sponda di Salvini.