Da favorito Julian Alaphilippe ha respinto pressioni ed avversari prendendosi la sua prima classica monumento nella Milano - Sanremo. La corsa si è decisa sul Poggio, scalato a velocità vertiginose, quando il francese ha attaccato dopo il perfetto lavoro dei compagni di squadra. I velocisti puri hanno dovuto arrendersi e a giocarsi il successo sono rimasti una dozzina di uomini, tra cui anche Sagan e Kwiatkowski. Alaphilippe ha atteso con pazienza lo sprint dopo gli attacchi di Trentin e Mohoric, prendendo la testa per non mollarla più. Al secondo posto la mezza sorpresa Oliver Naesen, poi Kwiatkowski mentre Sagan ha dovuto ancora una volta rimandare l’appuntamento con la vittoria in via Roma.

Milano – Sanremo, le Professional in fuga

La Sanremo è iniziata in una bella giornata di sole trovando subito dopo una manciata di chilometri un gruppetto di dieci attaccanti composto dalle squadre Professional invitate. A comporlo sono stati Fausto Masnada (Androni Giocattoli), Mirco Maestri, Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Guy Sagiv (Israel Cycling Academy), Luca Raggio, Sebastian Schonberger (Neri Sottoli), Joonas Henttala, Andrea Peron, Charles Planet e Umberto Poli (Novo Nordisk).

In testa al gruppo si sono alternate le squadre dei corridori più attesi e la corsa si è stabilizzata per diverse ore, superando il Turchino e arrivando in Riviera.

La velocità si è poi via via alzata avvicinandosi ai Capi, preludio alla battaglia finale. Davanti Masnada se ne è andato da solo, ma il gruppo ha impresso un’accelerata violentissima prima della Cipressa per la lotta tra le squadre intenzionate a tenere in testa i rispettivi leader. Masnada si è così visto raggiungere all’inizio della salita, e la Astana ha poi alzato l’andatura ma senza riuscire a fare selezione.

Deceuninck perfetta per Alaphilippe

Dopo una salita tranquilla la discesa dalla Cipressa ha regalato i brividi di una picchiata da pazzi di Niccolò Bonifazio (Direct Energie). Il velocista ligure è sceso prendendosi tutti i rischi possibili guadagnando una quindicina di secondi, ma tornato sull’Aurelia è stato prevedibilmente inghiottito dal gruppo ancora foltissimo.

La Deceuninck Quickstep ha allora preso in mano la corsa facendo tutte le mosse giuste per Julian Alaphilippe, vista anche la giornata non così buona dell’altro leader della vigilia Elia Viviani, rimasto nelle retrovie già all’inizio del Poggio. La corsa della squadra belga è diventata così tutta d’attacco, ma con grande intelligenza e senza strafare. Gilbert e Stybar hanno forzato l’andatura sul Poggio per preparare l’attacco di Alaphilippe, che puntualmente è arrivato dopo un primo tentativo di Bettiol (EF).

Con una salita fatta a velocità supersoniche la selezione è arrivata e dietro al francese Peter Sagan (Bora Hangrohe) ha trascinato un drappello di campioni tra cui Valverde (Movistar), Kwiatkowski (Sky), Van Aert (Jumbo Visma) e Trentin (Mitchelton).

Il gruppetto è riuscito a scollinare ma non ha trovato un grande accordo nella discesa e nel piano finale permettendo il rientro a diversi corridori, tra cui anche Nibali e Mohoric (Team Bahrain). I velocisti puri come Gaviria e Ewan, fiaccati dal ritmo forsennato imposto sul Poggio dai Deceuninck, sono rimasti invece irrimediabilmente tagliati fuori.

Trentin ha provato a sorprendere tutti ad un paio di chilometri dal traguardo, ma Van Aert è andato a chiudere, e sull’ultimo tentativo di Mohoric ormai nell’ultimo chilometro Alaphilippe ha rilanciato partendo con una volata lunga ed irresistibile. Oliver Naesen (AG2R) è stato bravo a prendergli la scia, ma senza impensierirlo, con Kwiatkowski e soprattutto Sagan partiti un po’ troppo da dietro.

Alaphilippe è così andato a vincere trionfalmente, mettendo il sigillo su una corsa perfetta della sua squadra, con Naesen sorprendentemente secondo davanti a Kwiatkowski e a Sagan che ancora una volta esce sconfitto dalla Sanremo. Nibali ha chiuso con un bell’ottavo posto subito dietro a Valverde, con Trentin decimo, mentre Colbrelli e Viviani sono finiti nelle retrovie con gli altri velocisti.