Vasiliy Lomachenko è un pugile di ben altro livello e su questo non ci sono dubbi. Anthony Crolla ha resistito tre round, nel terzo era già andato knock down (tecnico, perché le corde gli hanno impedito di andare giù). Nel quarto, dopo appena 58", ha subito un destro dal quale non si è più ripreso, finendo al tappeto ed impiegandoci anche un pò per tornare lucido. L'ucraino, noto come 'Hi-Tech', si conferma dunque campione del mondo dei pesi leggeri versione Super WBA e WBO ed inizia ad allargare le sue ambizioni. "Vorrei unificare il titolo", ha detto a fine combattimento.

Gloria anche per il pugilato di casa nostra allo Staples Center di Los Angeles, con la terza vittoria su tre match da professionista del 'gladiatore', Guido Vianello.

Loma, l'alieno

Vasiliy Lomachenko è considerato in questo momento il più forte pugile del rank mondiale, pound for pound, graduatoria realizzata dalle riviste specializzate. Certamente è una gioia per gli amanti del pugilato: talento puro, tecnica perfetta, potenza devastante. Loma è un 'alieno del ring' con l'istinto di un killer, dunque un combattente destinato a scrivere pagine importanti tra i pesi leggeri. Crolla non è l'ultimo arrivato, ma ad essere sinceri gli si davano poche speranze di chiudere in piedi il combattimento se consideriamo che i bookmakers lo davano perdente 100-1.

Il sinistro è talmente veloce che, senza l'effetto slow del video, è difficile coglierlo e l'ucraino lo ha messo al lavoro sin dal primo round, penetrando nella guardia dell'avversario. Ieri notte ha capito presto che l'uomo era suo, già nel terzo round su Crolla è sceso il black-out a causa di una serie tremenda incassata che lo ha costretto alle corde senza le quali sarebbe andato al tappeto.

L'arbitro lo ha contato in piedi, il britannico ha fatto cenno di poter continuare. Ma era evidente a tutti che non si sarebbe andati avanti per molto tempo e nel quarto round è andata in scena una sorta di 'esecuzione capitale'. Il destro di Lomachenko è andato a segno, Crolla è caduto praticamente a corpo morto, match finito come da pronostico.

Entusiasta il campione del mondo a fine match, fresco e pronto a nuove sfide, magari con i campioni in carica della divisione. Mikey Garcia, ad esempio, pugile certamente di altissimo spessore che di recente ha tentato l'impossibile mirando addirittura al titolo dei welter, due divisioni in più, ma è stato battuto nettamente ai punti dall'altro fenomeno che risponde al nome di Errol Spence. Il californiano è ancora campione WBC. "Si faccia pure avanti", ha detto Lomachenko e chissà che nelle prossime settimane non si inizi a parte di una nuova, grande sfida.

Guidone, terzo k.o di fila

Per gli italiani appassionati di boxe era anche la terza serata americana di Guido Vianello, reduce da due veloci k.o consecutivi nei primi due match da professionsta. Il copione era già scritto, per lui la fase di 'farsi le ossa' è ancora attiva ed affronta pugili certamente 'su misura'. La vittima predestinata si chiamava Lawrence Gabriel, 32enne pugile statunitense nativo di Syracuse con appena 5 match da professionista all'attivo. Troppo facile per Vianello che lo ha steso in 49" ed ha stabilito il suo personale record di k.o più veloce dopo 1'54" che gli erano serviti lo scorso febbraio per abbattere Andrew Satterfield.

Al momento è decisamente poco per giudicarlo, ma questi combattimenti sulla distanza delle 6 riprese sono quelli che aiutano un pugile a crescere.

E se la Top Rank di Bob Arum ha deciso di puntare sul 'gladiatore' e se al suo angolo c'è un coach che di campioni s'intende davvero, come Abel Sanchez, ci possono essere davvero i presupposti per avere un peso massimo di valore per la boxe italiana tra i professionisti. Cosa che manca ormai da troppi anni.