L'ultima riforma del bollo auto risale al 2006. In quella data fu introdotto un elemento di progressività per il pagamento della tassa automobilistica basato su due differenti criteri. Innanzitutto, la potenza stessa del veicolo. E poi la classe di emissioni inquinanti. Da quest'ultimo aspetto deriverebbero le varie sigle Euro 0, Euro 1, Euro 2 e così via. A partire dal prossimo anno potrebbe essere introdotta un'ulteriore novità. Infatti, il bollo auto potrebbe trasformarsi da tassa di possesso del mezzo di trasporto ad una vera e propria tassa a consumo.

Infatti, secondo gli intendimenti del Governo M5S - Lega guidato da Giuseppe Conte, si vorrebbe introdurre il criterio della progressione del pagamento dovuto in base al consumo di carburante. Questo, ovviamente, inciderà anche sulla quantità di emissioni inquinanti rilasciate nell'Ambiente.

L'annuncio del ministro Sergio Costa

Ad annunciare la possibile introduzione del "bollo auto a consumo" è stato lo stesso ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, a margine di un incontro per la firma di un accordo per il miglioramento della qualità dell'aria a Roma. In questo momento, occorre precisare, si tratta semplicemente di un annuncio e nulla di più. Occorre quindi attendere che il Governo fornisca maggiori dettagli in proposito.

Ma certamente, se così dovesse essere, potrebbe rappresentare una buona notizia per tutti coloro che fanno un utilizzo molto oculato del mezzo automobilistico.

Secondo quanto riferito dallo stesso ministro Costa, il suo ministero dovrebbe coordinarsi con quello dei Trasporti per favorire un aggiornamento delle Tasse automobilistiche secondo il criterio del bonus - malus.

In questo modo dovrebbe essere attuato il principio del "più consumi più paghi". Il ministro Costa, in queste settimane, sta anche spingendo per l'introduzione di nuovi incentivi per la rottamazione delle auto più vecchie e inquinanti presenti nel parco auto nazionale. Parco auto che è uno dei più vecchi a livello europeo.

Le diverse ipotesi di applicazione della tassa

Dato lo stato embrionale della proposta si starebbero valutando ancora i vari meccanismi attuativi. E in campo ci sarebbero due ipotesi predominanti. In primo luogo, come indicato anche dal Parlamento europeo, si potrebbe ideare un meccanismo basato al valore di produzione di Co2 della vettura che viene stimato all'interno del libretto di circolazione della stessa. Questo sistema potrebbe rendere necessario installare su ogni singola vettura dei rilevatori di produzione di anidride carbonica. Un'altro criterio, forse più semplice ed immediato, potrebbe essere semplicemente quello dell'effettivo consumo di carburante. A questo criterio verrebbe legata l'introduzione di una extra - accisa che sarebbe applicata a maggiorazione del bollo auto. Secondo alcune indiscrezioni il Governo sarebbe orientato a seguire il modello di calcolo suggerito dal Parlamento europeo e basato sulla stima della Co2.