Ha vinto il Sì, con il 64,85% dei voti, al referendum costituzionale per abrogare una legge definita "obsoleta" anche dalla Chiesa cattolica
La blasfemia in Irlanda non sarà più un reato. Venerdì si è tenuto un referendum, per decidere se modificare la parte della Costituzione irlandese, secondo la quale la blasfemia è reato - e che prevedeva sanzioni fino a 25mila euro, per vilipendio alla religione -. A vincere è stato il Sì, con il 64,85% dei voti. Alle urne si è recato il 43,8% degli aventi diritto.
"Siamo assolutamente entusiasti del risultato", spiega Noreen Hartigan, del Movimento umanista irlandese. "Per noi rappresenta un vero passo in avanti, verso un'Irlanda più secolare e compassionevole".
L'ultima condanna per blasfemia in Irlanda risale al 1855 e persino la Chiesa cattolica aveva definito la legge "abbondantemente obsoleta".
La legge è finita sotto la luce dei riflettori nel 2015, quando il personaggio televisivo britannico, Stephen Fry, disse in tv che Dio era "stupido". Allora venne aperta un'indagine per i suoi commenti, ma i pubblici ministeri si rifiutarono di perseguire il caso.