Serbia-Kosovo, la polizia torna a Pristina ma resta la tensione

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Diritti d'autore REUTERS/Laura Hasani
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Di Salvatore Falco
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L'esercito di Belgrado in stato d'allerta dopo l'operazione di polizia kosovara che ha portato all'arresto di poliziotti serbi.

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Resta in stato di massima allerta l'esercito serbo, dopo l'arresto di una trentina di persone nord del Kosovo, un terzo di questo poliziotti serbi.

Quella che è stata descritta come un'operazione contro il crimine organizzato, per Belgrado è un attacco alla minoranza serba e in loco, durante l'azione, serbi hanno alzato barricate, ci sono stati scontri e un poliziotto kosovare è restato ferito.

Il presidente serbo, Alexander Vucic, avverte l'Unione europea che la Serbia reagirà se le forze speciali della polizia di Pristina non si ritireranno dal Nord del Kosovo, accusando le autorità kosovare di aver arrestato poliziotti serbi e bosniaci e picchiato un componente russo della missione Onu.

REUTERS/Marko Djurica

Per il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, responsabili delle tensioni sono quelli che vogliono "fare dei balcani un corridoio sanitario contro la Russia", leggi NATO e Unione europea.

Kfor: "Operazione polizia in corso non è contro serbi"

La missione internazionale dispiegata in Kosovo, KFOR. parla un'operazione di polizia in cui non dovrebbe interferire, mentre per la Russia, che non riconosce l'indipendenza del Kosovo, è una provocazione da parte di Pristina volta a "intimidire ed espellere la popolazione non albanese".

A Kosovska Mitrovica è stato chiuso il ponte sul fiume Ibar che separa il settore nord (serbo) da quello sud (albanese). La Kfor ha rafforzato la sua presenza, mentre stamane sono risuonate le sirene di allarme, con gruppi di serbi che si sono riuniti nella piazza principale di Mitrovica nord.

Da quando si è dichiarato indipendente dalla Serbia, il Kosovo combatte per esercitare la sua autorità sulle comunità di etnia serba, rimaste fedeli a Belgrado.

REUTERS/Laura Hasani
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