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Bond oggi: Brasile ok ma quant’è arduo arrivarci

Al 4,3% in dollari e al 9,8% in real, mentre era oltre il 16% a fine 2015: il decennale di Stato brasiliano (rating BB) registra – in termini di rendimenti - una netta divergenza in base alla valuta di denominazione, oltre che una significativa contrazione degli yield, soprattutto per la variante nella moneta nazionale. C’è però un problema: mentre nella divisa Usa è trattato senza difficoltà sulle piattaforme italiane – attraverso il multilateral trading facility Tlx – in quella nazionale è disponibile solo sull’“Otc” e fra l’altro quasi sempre vincolato dagli intermediari attivi su questo mercato. Che fare allora? Data l’assenza su Borsa Italiana di Etf riferiti alle obbligazioni di Brasilia e dintorni, la scelta si limita o ai dieci governativi in $ quotati in Italia (più uno in euro) o ai sovranazionali in real, che sono però tutt’altra cosa. Eppure il Brasile al momento piace, perché il rischio Paese è ampiamente diminuito e i tassi di interesse evidenziano un netto restringimento (ora all’8,25% contro il 14% di poco più di un anno fa).

Dal corto al lungo

La preferenza, se si punta sul governativo, deve obbligatoriamente rivolgersi alle emissioni espresse nel biglietto verde, che hanno comunque rendimenti contenuti. Si va dall’1,9% del Brasile 12,75% scadenza 15ge20 (Isin US105756AK66) al 5,6% dei lunghissimi 2041, 2045 e 2047. Volendo invece puntare sulla moneta sudamericana ci si potrebbe rivolgere sull’“Otc” al volatile debito corporate espresso in real, abbastanza liquido, ma di solito caratterizzato da tagli elevati. La cernita alla fin fine si limita, imponendo l’inevitabile alternativo ricorso ai bond di organismi sovranazionali, che solo in parte hanno come valuta di liquidazione l’euro. Talvolta infatti è il dollaro Usa, dal che consegue una triangolazione di valute: si compra un’obbligazione con moneta di negoziazione l’euro, di liquidazione il dollaro Usa e di denominazione il real, salvo che si operi da un conto in $, caso in cui l’operazione si semplifica.

Quali scegliere

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Fatta chiarezza in un contesto così complesso, non resta che segnalare come – fra le emissioni in dollari presenti su Tlx – purtroppo ben poche siano a taglio basso, limitando ulteriormente le scelte di chi vuole puntare sul governativo sudamericano. A 1.000 $ c’è la Brasile 12,75% scadenza 15ge20, di cui si è già detto, oltre alle Brasile 10,125% scadenza 15mg27 (Isin US105756AE07), Brasile 12,25% scadenza 06mz30 (Isin US105756AL40) e Brasile 7,125% scadenza 20ge37 (Isin US105756BK57), che prezzano però tutte ben sopra la pari e in alcuni casi perfino oltre i 150 Usd. La più idonea – pur con non poche perplessità - risulta la 2037, in quotazione sui 119 $, con rendimento lordo del 5,6% e “duration” di 11,4, decisamente elevata e tale da esporre a un rischio eccessivo rispetto a rialzi dei tassi in area Fed. Il percorso a ostacoli porta in conclusione a preferire i sovranazionali in real, ampiamente quotati su Borsa Italiana, liquidi e interessanti in termini di rendimento, seppur con l’inesorabile incertezza del cambio sull’euro e inoltre con effetti più indiretti da impatti di politica monetaria in Brasile. I migliori in termini di yield – esclusi gli zero coupon – sono questi tre:

  • IFC (World Bank) tasso fisso 7,5%, scadenza 9/5/2022, Isin XS1608102973, taglio 5.000 Brl, quotazione 100,7 Brl e rendimento a scadenza 7,3%. La valuta di liquidazione è l’Usd.

  • IBRD (World Bank Green) tasso fisso 11,75%, scadenza 4/11/2020, Isin XS1315186921, taglio 5.000 Brl, quotazione 112 Brl e rendimento a scadenza 7,2%. La valuta di liquidazione è l’Usd.

IBRD (World Bank) tasso fisso 7,5%, scadenza 9/6/2021, Isin XS1619315861, taglio 5.000 Brl, quotazione 100,9 Brl e rendimento a scadenza 7,18%. La valuta di liquidazione è l’Usd.

Il primo Bei è quinto con rendimento al 7%. La corsa delle quotazioni è stata incessante negli ultimi tempi, se si pensa che a maggio l’IFC 7,5% 2022 prezzava sui 105.

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