Germania, cade il divieto di utilizzare i simboli nazisti nei videogiochi

Non sarà più vietato utilizzare simboli che fanno riferimento a organizzazioni incostituzionali.

Nelle scorse ore, in Germania è stato abolito il divieto che impediva l'uso di simboli legati al nazismo (e più in generale a qualsiasi organizzazione incostituzionale) nelle produzioni videoludiche.

GamesIndustry.biz ha confermato che da oggi in poi l'ente Entertainment Software Self-Regulation Body (USK) potrà valutare di volta in volta se permettere l'utilizzo di questi simboli nei videogiochi distribuiti in Austria e Germania.

L'ente avrà il pieno controllo della valutazione e potrà concedere l'inserimento della simbologia per fini artistici, storici e scientifici, mentre saranno banditi quei giochi che ne faranno un uso propagandistico. In ogni caso, i giochi che faranno allusioni a temi come il nazismo saranno consigliati a un pubblico maggiorenne.

È un enorme passo in avanti per quanto riguarda la considerazione del videogioco, che viene così (finalmente) messo sullo stesso piano di opere come romanzi e altri medium del calibro di cinema e televisione, già da tempo liberi di esprimersi senza censure di sorta.

Non è da escludere che, dopo l'abolizione della censura, videogiochi come la saga di Wolfenstein creata da MachineGames possano debuttare in Austria e Germania senza censure: in The New Order, infatti, Hitler era raffigurato senza i suoi iconici baffi per evitare allusioni al Führer.


Adattamento a cura di Giovanni Marrelli.

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