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Andrea Agostinelli·28 agosto 2018
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Andrea Agostinelli·28 agosto 2018
Sono veramente tante. C’era l’imbarazzo della scelta.
Non abbiamo resistito: di fronte al monologo di Mourinho dopo la sconfitta del Manchester United contro il Tottenham abbiamo deciso di creare una compilation con le sue conferenze stampa più significative.
La genesi del suo personaggio con l’autoproclamazione a Special One, un soprannome che ancora oggi lo accompagna.
In Italia, almeno inizialmente, mostrò un profilo più basso limitandosi a dire che alla fine dei conti non era così stupido.
Probabilmente il suo capolavoro mediatico, non solo per quella figura retorica della prostituzione intellettuale che fece apparire sporca la coscienza dei giornalisti in sala stampa, ma anche per aver coniato il termine che ancora oggi, a più di 10 anni di distanza, si utilizza per definire una stagione senza vittorie: ZERU TITULI.
Oggi si chiamano haters, una volta era il rumore dei nemici, quello che Mou poteva scatenare con uno schiocco di dita.
Che dire poi della sue conferenze stampa ai tempi del Real Madrid e in particolare del suo monologo dopo la semifinale di Champions League nel 2011 in cui attaccò la UEFA per la decisione di designare determinati arbitri.
Contrariamente a quanto ci si attendeva, il principale avversario mediatico di Mou al suo ritorno in Premier League non è stato Pep Guardiola ma Antonio Conte, un allenatore che è stato condannato per combine, un reato che lui non avrebbe mai commesso. Talmente convinto che ne sentii il bisogno di confessarlo anche alla stampa.
In Inghilterra si parla da settimane di un suo possibile esonero ma come ogni attore consumato, Mourinho sa perfettamente che ha bisogno di un’ultima battuta ad effetto, così che il pubblico si ricordi di lui una volta uscito di scena. José ci sei riuscito alla perfezione.