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Lomellina 3: Vigevano, Robbio, Sartirana, Mortara

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Foto del percorso

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Autore

Statistiche del percorso

Distanza
129,6 km
Dislivello positivo
61 m
Difficoltà tecnica
Medio
Dislivello negativo
61 m
Altitudine massima
145 m
TrailRank 
26
Altitudine minima
69 m
Tipo di percorso
Anello
Coordinate
2123
Caricato
16 settembre 2020
Registrato
giugno 2010
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vicino a Vigevano, Lombardia (Italia)

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Foto del percorso

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Descrizione dell'itinerario

Itinerario circolare di media difficoltà per la lunghezza di circa 130 km: Il percorso si snoda in un paesaggio di pianura, fra le campagne del riso che si trasformano nel corso dell’anno: da lago immobile nella tarda primavera, diventano verdi praterie d’estate e, infine, dorate distese di spighe nei mesi autunnali. Lasciata Vigevano, perla del rinascimento italiano, ci si immerge dei boschi del Ticino. Ben presto le distese dei campi coltivati rubano la scena; lungo gli argini delle rogge sfilano i pioppi e la presenza costante delle grandi cascine conferma la vocazione agricola della Lomellina. Le soste culturali nei numerosi borghi sorti attorno ai castelli e alle pievi medievali, si possono così allietare con pause gastronomiche in tipiche trattorie o nelle numerose aziende agrituristiche.
Punto di partenza dell’itinerario è la stazione ferroviaria di Vigevano; si prende via Cairoli fino al Portone (sulla destra) oltre il quale, percorsa la via XX Settembre, si arriva in Piazza Ducale. Si prosegue per corso
Vittorio Emanale II e, oltre il semaforo, si percorre il corso Milano fino all’incrocio semaforizzato con corso Argentina. Qui si prosegue dritto per via San Giovanni fino al sottopasso della circonvallazione esterna.
Si prende la strada a sinistra (via Piemonte) fino all’incrocio per il Centro Sportivo Longo. Si segue dritto la strada sterrata dei Pozzi, verso il fiume Ticino, sorpassando alcune sbarre che limitano il traffico degli
autoveicoli. Al riprendere della strada asfaltata si continua fino all’incrocio semaforico sulla ex SS 494 che si attraversa dritto. Si imbocca quindi il sottopasso ferroviario a destra e, subito dopo, a sinistra la via Edison fino alla centrale elettrica.
Mantenendo la sinistra si percorre una ripida salita e, raggiunta la strada del Salto, si tiene la destra fino alla pista ciclabile che costeggia il Naviglio. La si segue fino al Molino del Longo, poi si prende la via
Buccella verso destra. Dopo la frazione la strada piega a sinistra e, subito dopo 250 m, al bivio con via Pescatora, il percorso svolta a destra in direzione Villareale, su una strada che presto diventa sterrata. Dopo 2 km si arriva alla frazione e si prosegue dritto sulla via dei Livellari per Cassolnovo. All’incrocio con la via del Porto si prende la sinistra e dopo 1,150 km si gira a sinistra in via Praghino e ancora a destra in via Montebello fino alla chiesa di San Bartolomeo. Si prosegue a destra per la via Carlo Alberto per circa 400 m e quindi si gira a sinistra in via Palestro, proseguendo dritto all’incrocio con la
circonvallazione, in direzione Villanova. Di fronte al castello di Villanova si prosegue a sinistra per la campagna in direzione di Vignarello, su un fondo sterrato. All’incrocio con la strada asfaltata che porta al centro di Vignarello, si abbandona il percorso segnalato L1 e si svolta a destra sulla strada asfaltata verso il nucleo abitato. Si attraversa il paese tenendo sempre la sinistra, poi si svolta a destra sulla vecchia strada sterrata per Tornaco. Arrivati in paese si gira a destra in via 4 Novembre e poi, alla chiesa, a sinistra in via Cavour verso Vespolate. Superato il passaggio a livello, si percorre il Corso Mazzini e poi Corso Cavour proseguendo sempre dritto in direzione Robbio. Passato il ponte sull’Agogna si tiene la sinistra sempre in direzione Robbio; la strada asfaltata poco trafficata continua a zig zig fra le risaie ed i cartelli che indicano ora Lombardia ora Piemonte. Si passa la frazione La Torre, lasciadola a sinistra e si prosegue per Confienza. Si percorre la via principale del paese, alla fine si svolta a sinistra in via Roma e, subito dopo, a destra in via Gramsci; dopo 500 m si gira sulla strada per Palestro. Si attraversa il paese e si arriva in Piazza Marconi; si prosegue dritto per via Vittorio Emanuele II e poi, piegando a sinistra, in via Garibaldi fino al bivio, girare a destra per Rosasco. La piacevole strada asfaltata segue il corso del Sesia fra risaie e piccoli boschi fino alla frazione Rivoltella; qui si prende a sinistra in direzione Robbio fino ad arrivare alla circonvallazione. Proseguire dritto in via Matteotti per 300 m, poi si svolta a destra in via Rosasco che si percorre tutta fino
ad arrivare alla chiesetta di San Pietro. Dopo una breve visita si ritorna verso Rosasco e si raggiunge il paese. Si prende a destra (Via Robbio) seguendo poi la strada che gira attorno al centro fino a via Candia. All’uscita del paese si svolta a destra e, dopo il Cimitero si va a destra in direzione Langosco. Si prosegue dritto fino a raggiungere il paese, quindi la strada piega a sinistra e subito dopo si svolta a destra in via Matteotti. All’incrocio con la strada provinciale si va dritto verso il piccolo abitato di Mantie (a 2 km) una frazione di Motta de’ Conti e quindi territorio piemontese. Si prosegue sulla strada e alla frazione Terrasa, subito dopo un piccolo bar-tabacchi, si prende sulla sinistra la strada sterrata per Candia che si segue fi no a raggiungere, dopo il passaggio a livello, la stazione ferroviaria. Si piega verso sud fino al semaforo. Si percorre la strada statale sulla sinistra in direzione Milano e si prosegue fino all’abitato di Cozzo (2 km) dove si prende la prima strada sulla destra, verso la stazione ferroviaria, e si prosegue per la
piccola strada che conduce a Valle Lomellina.Giunti all’incrocio con la via Milano, si va a destra; si gira poi nella seconda piccola via a sinistra e si arriva in una piazza (via Montale). Si percorre dritto e si imbocca la via per Breme. Superata la rotonda che conduce al centro di Breme si percorre la via Maestra fino a svoltare in via Dott Magnani che si trova sulla sinistra dopo circa 800 m. Si prosegue sempre dritto e si segue la strada fino a Sartirana (4 km). Entrati in Sartirana si prende la prima strada sulla sinistra e ci si trova di fronte all’imponente castello.
Superato il maniero, si piega a sinistra e, all’incrocio, a destra sulla strada principale del paese (Via Cavour) che si segue fino a superare il passaggio a livello. Si va sempre dritto imboccando la strada per Semina. Arrivati a Semiana si svolta a sinistra sulla strada provinciale per Valle (attenzione al traffico veicolare). ATTENZIONE: l'interruzione al ponte stradale sull'Agogna, prima di Olevano, costringe a superare il fiume sul ponte ferroviario; l'alternativa prevede di deviare dal percorso a Semiana dove, invece di girare per Valle, si va dritto fino a Velezzo e li verso Campalestro. Superato il piccolo abitato si segue la direzione Cergnago ed in corrispondenza del Ristorante Mira si svolta a sinistra su una strada sterrata che conduce alla Cascina Erbamara. Si supera il cascinale e si svolta a destra e, prima del magazzino agricolo, a sinistra, proseguendo in direzione Nord fino alla provinciale 57. Si gira a sinistra per Olevano e si ritorna al percorso originale).
La provinciale prosegue rettilinea fino al passaggio a livello della stazione di Valle (è possibile raggiungere Mortara con il treno). Si gira a destra su una strada sterrata che corre parallela alla linea ferroviaria per 2 km, poi si stacca fino ad arrivare alla frazione Marza, che si supera girando a sinistra sulla strada perimetrale. i raggiunge la strada asfaltata Zeme-Velezzo, si gira a destra e subito a sinistra verso Olevano attraversando, dopo 2 km, il ponte sull’Agogna (prima del passaggio a livello). Si raggiunge l’abitato di Olevano e si imbocca la via Vittorio Emanuele II sulla sinistra procedendo dritto fino ad attraversare l’arco settecentesco della parrocchiale, in direzione Mortara. Dopo la circonvallazione, in piazza Olivelli, si imbocca la pista ciclabile di via Vittorio Veneto e quindi a destra in corso Garibaldi. Proseguendo dritto in Viale Parini si raggiunge la rotonda dalla quale si prende la pista ciclabile lungo il viale Dante che si segue girando poi a destra in Strada Pavese. All'altezza di via dell'Arbogna si lascia la ciclabile e si svolta a sinistra in via Vittorini che si percorre fino a Strada Milanese dove si imbocca la ciclabile a destra, arrivati al Cimitero lo si lascia a destra e si prosegue verso la frazione Medaglia. Si prosegue dritto, in via dei Dossi, si attraversa il cavalcavia ferroviario tenendo la destra sulla sterrata che poi piega a sinistra fra boschetti e campi. Arrivati a Parona in via San Quirico si gira a destra in via Legnazzi, poi ancora a destra in via Colli e ancora a destra in via Marziana e si prosegue sulla ciclabile che si forma dopo il ponte. Si segue la pista fino alla rotonda e quindi si lascia andando a sinistra in direzione di Cilavegna: è un tratto trafficato ma breve. Alla rotonda successiva si va a destra (prima uscita) sulla strada chiusa per il Termovalorizzatore ma si prende subito la stradina che corre parallela e porta alla cascina Scocchellina. La strada gira attorno alla cascina e poi piega a destra e diventa sterrata. E' comunque un fondo ben tenuto. Si continua dritto per più di un km quindi si incrocia la Via dello Scoglio. Si va a sinistra in direzione Nord e la si segue fino all'incrocio con la via Castellana e si prosegue dritto. Si segue la via che porta fino al centro città attraversando cascine e piccoli insediamenti come i Casoni della Baita. Arrivati all'incrocio con Viale dei Mille si prosegue dritto in via Mentana e poi in via Trivulzio, la via è a senso unico e se non volete percorrerla contromano, basta girare subito in via Roggia Vecchia e subito a destra in un piccolissimo vicolo (vicolo Mezzanabigli). Vi troverete in corso Novara e proseguendo dritto dopo il semaforo in via Dante, raggiungerete in Piazza Ducale.

Waypoint

Cappelletta Langosco

31-OTT-08 14:58:56

IconaWaypoint Altitudine 104 m

Casoni Baita

17-MAR-07 15:49:27

IconaWaypoint Altitudine 99 m

Cascina Castellana

La cascina Castellana è uno dei migliori esempi sopravvissuti di “cascina a corte chiusa”; nonostante recenti demolizioni e rimaneggiamenti dovuti all’ammodernamento dei sistemi di coltivazione, conserva quasi intatti gli originari caratteri contadini mentre la parte padronale, esposta ad occidente, mostra linee architettoniche riconducibili al barocchetto piemontese del tardo settecento, derivanti da interventi successivi. La Chiesa di San Lorenzo risale alla fine del secolo XVII: secondo alcune fonti, i lavori iniziarono nel 1682 per volere dei proprietari del tempo. Nel 1742, in occasione di una visita pastorale, risulta di patronato della famiglia Biffignandi (1), ed ancora nel 1796 risulta officiata grazie ad un lascito di Giovanni Maria Biffignandi e alle offerte degli abitanti dei cascinali vicini per la celebrazione della S. Messa festiva. La chiesa si incastra senza soluzione di continuità nell’angolo sud-ovest del complesso agricolo. Le semplici ed eleganti forme del barocchetto piemontese sono ben rappresentate nella facciata caratterizzata da un ampio finestrone centrale, sopra alla porta d’ingresso un tempo dotata di un portico, citato nella visita pastorale del 1742 quando era “da poco costruito grazie alle offerte dei fedeli”. Di buona fattura l’interno ad una sola navata e ben illuminato dalle grandi finestre dei fianchi e dell’abside. Sui lati si notano due monumenti funebri marmorei di due membri dell’estinta famiglia nobile dei Vandone (2) e due nicchie con piccoli gruppi statuari in cotto di buona fattura: una “Natività di Maria” ed un piccolo Presepe.

IconaMonumento Altitudine 99 m
Foto diCastello Cozzo

Castello Cozzo

Nel medioevo, per la sua posizione in prossimità del corso del Sesia, Cozzo fu dotato di un forte castello, ricostruito dai Milanesi nel 1214 e rifatto nel XV secolo, quando divenne possesso della famiglia Gallarati. In questa occasione fu dotato di due ponti levatoi, di un'alta torre, di una merlatura ghibellina, che ancora corona il fabbricato, e di numerosi abbellimenti interni come modanature in cotto ed affreschi a graffito. Ma i lavori non erano ancora terminati quando, nel settembre del 1499, il castello ospitò addirittura il re di Francia Luigi XII, che guidava il suo esercito verso Milano, di cui rivendicava il ducato come discendente dei Visconti. L'incontro fu talmente importante e solenne da essere documentato in un affresco nella sala maggiore del castello "avvincente e suggestivo, come testimonianza di un fatto storico e come specchio di vita". Vi sono raffigurati due cortei che si incontrano: da una parte il sovrano francese accompagnato dai cardinali Giorgio d'Amboise e Giuliano della Rovere scortati da soldati con lance ed alabarde, dall'altra una dama, Maria Roero, il marito Pietro Gallarati, feudatario di Cozzo, con altre dame e uomini di corte, nei fastosi abiti del tempo. Il castello sorge nella zona periferica dell'abitato preceduto da un prato e dall'antico fossato; è stranamente più elevato rispetto ad altri castelli lomellini ed ancora coronato della merlatura ghibellina. Il torrione d'angolo presenta un bel motivo "a dente di sega". Dal portone principale d'accesso, con i resti di un ponte levatoio, si accede all'area dell'antico ricetto. Da qui un altro ponte levatoio, ricavato nel rivellino con merli e caditoie, porta nella corte nobile dove si staglia in bella vista un pozzo in stile veneziano e da un lato un antico portico murato. La muratura è adorna di affreschi monocromativi a graffito con tralci di vite (simbolo araldico dei Gallarati) e alcuni stemmi fra cui quello dei Roero, casata cui apparteneva la moglie di Pietro Gallarati. La serie di sale che si susseguono attorno al cortile sono arredate con mobili d'epoca, una discreta quadreria ed alcune presentano ancora gli originali camini in pietra serena, i soffitti a cassettoni e i pavimenti di legno. Interessante il celebre affresco nonocromo della Madonna dell'Umiltà di scuola leonardesca.

Ch Campeste

31-OTT-08 12:34:49

Chiesa di San Rocco Mantie

Mantie è l'unica frazione del comune di Motta de' Conti (VC), la frazione è assieme al comune di Borgo Vercelli e Villata l'unica frazione della provincia di Vercelli situato est Sesia, la frazione si trova geograficamante in Lomellina ed è raggiungibile solo da essa. A causa di questa situazione geografica al di là del Sesia i bambini del paese frequentano la scuola elementare di Candia Lomellina (PV). Anche il prefisso telefonico è quello di Mortara (0384) e non quello di Vercelli (0161), anche il territorio parrocchiale, dopo la soppressione della parrocchia di San Rocco, a distanza di alcuni anni è diventato amministrato dalla parrocchia di Candia. Anche il cimitero è condiviso con la frazione Terrasa di Candia Lomellina e si trova in territorio lombardo, ma appartiene al comune di Motta de' Conti. Durante le secche del fiume riappaiono i resti Resti del Ponte romano sul Sesia tra la frazione e la sponda opposta del fiume che serviva da collegamento tra Augusta Taurinorum (Torino) e Ticinum (Pavia).Secondo gli ultimi studi il ponte sarebbe stato ricostruito più volte a partire dal 218 a.C. durante la seconda guerra punica quando era di legno; ricostruito in pietra nel 143 a.C. durante la costruzione della via Postumia fu ricostruito fra l' 89. e il 49 a.C quando Pompeo Magno consolidò tutte le strutture del nord Italia. Del ponte si hanno notizie fino al 212 d.C.

IconaAlbero Altitudine 121 m

Chiusa di Nicorvo

16-AGO-08 11:17:15

IconaWaypoint Altitudine 0 m

Cascinana S Alessandro

Sant'Alessandro è individuato come l'antico Carosio, sede di un'antica pieve e noto fin dal medioevo; il luogo fu distrutto durante le incursioni degli Ungari del X sec. e decadde definitivamente nei secoli XIII e XIV a causa delle guerre fra Pavia e Milano. Nel 1460 contava 6 case e la chiesa di Sant'alessando; in quegli anni fu staccato dal feudo ed assegnato a Cicco Simonetta ed alla sua morte devoluto ad Antonio Rasini di Ferrara (1479). Nel 1506 fu assegnato da Luigi XII al suo ciambellano Opicino Caccia alla cui famiglia rimase, finché passò, nel 1625, a Giambattista Visconti (di un ramo cadetto della casata ducale), genero di Pietro Paolo Caccia; suo figlio Vercellino fu nominato marchese di Sant'Alessandro; la sua discendenza si estinse poco prima della fine del XVIII secolo.

IconaWaypoint Altitudine 100 m

Medaglia

17-MAR-07 15:19:54

Orat E Battist

31-OTT-08 12:41:42

San Valeriano

Risalente al V-VI sec., fu ampliata e ricostruita dai monaci cluniacensi alla fine del XI sec.: inizialmente era dedicata a Sant'Andrea ma, quando nel 1236 vi fu trasferito il corpo di San Valeriano, fu a lui intitolata. Ora si presenta con la facciata ed il corpo, ornato da elementi romanici, staccati dall'abside maggiore per il crollo di parte della costruzione.

San Pietro

La piccola chiesa romanica di San Pietro, risalente al XIII sec, fu restaurata e riportata al suo primitivo aspetto architettonico nel 1960, Si presenta ora bellissima e perfetta nella nobiltà del suo disegno millenario. Allinterno conserva preziosi affreschi cinquecenteschi attribuiti a Tommasino da Mortara.

IconaWaypoint Altitudine 104 m

Scocchelina

02-APR-07 12:43:53

IconaWaypoint Altitudine 101 m

Vigevano FS

04-GEN-07 18:48:10

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