Bosco Marengo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bosco Marengo
comune
Bosco Marengo – Stemma
Bosco Marengo – Bandiera
Bosco Marengo – Veduta
Bosco Marengo – Veduta
La parrocchiale dei Santi Pietro e Pantaleone e il monumento bronzeo a papa Pio V
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Alessandria
Amministrazione
SindacoGianfranco Gazzaniga (lista civica Bosco con Gazzaniga) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate44°49′35″N 8°40′42″E / 44.826389°N 8.678333°E44.826389; 8.678333 (Bosco Marengo)
Altitudine121 m s.l.m.
Superficie44,53 km²
Abitanti2 207[1] (30-6-2023)
Densità49,56 ab./km²
FrazioniLevata, Pollastra, Quattro Cascine
Comuni confinantiAlessandria, Basaluzzo, Casal Cermelli, Fresonara, Frugarolo, Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Predosa, Tortona
Altre informazioni
Cod. postale15062
Prefisso0131
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT006021
Cod. catastaleB071
TargaAL
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 617 GG[3]
Nome abitantiboschesi
Patronosan Pio V
Giorno festivo5 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bosco Marengo
Bosco Marengo
Bosco Marengo – Mappa
Bosco Marengo – Mappa
Posizione del comune nella provincia di Alessandria
Sito istituzionale

Bosco Marengo (Bòsch Marengh in piemontese, Ir Bòsch in dialetto boschese) è un comune italiano di 2 207 abitanti della provincia di Alessandria in Piemonte.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Contesto storico territoriale[modifica | modifica wikitesto]

I Marici, antica popolazione ligure, abitarono - tra le altre - in epoca pre romana, le terre ove sorge Bosco Marengo. Dal nome di questa popolazione è probabile che derivi il toponimo Marengo. Il termine latino toponomastico della zona è, infatti, Lucus Maricorum che per modifiche successive può essere divenuto, poi in italiano, Marengo.

Nel corso del II secolo a.C. la zona di Bosco Marengo entrò nell'orbita dello Stato romano, probabilmente parte dell'ager della colonia di Dertona (Tortona), fondata intorno al 122 a.C. Intorno a questo periodo storico, la pianura tortonese, tra Curone, Scrivia e Orba, venne centuriata. Inoltre, nel109 a.C. venne costruita la via Aemilia Scauri ad opera del censore Marco Emilio Scauro (corrispondente all'attuale strada Levata o Emilia, strada campestre che ripercorre l'asse stradale antico), che metteva in comunicazione lo snodo stradale di Tortona (già connesso alla via Postumia) alla Riviera ligure attraverso la val Bormida. In quest'epoca non si hanno notizie certe in merito a un insediamento a Bosco Marengo: del tutto fantasiosa infatti è la notizia di un abitato denominato Media Silva, anche se non è da escludere la presenza di una semplice posta per il cambio dei cavalli lungo la via Aemilia Scauri (che in età imperiale assunse la denominazione di via Iulia Augusta).

Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

Per l'alto medioevo non si hanno informazioni certe, anche se è noto che alcune località vicine (come Marengo o Urba, nel territorio di Frugarolo) furono curtes regiae appartenenti prima ai re longobardi, poi agli imperatori che occasionalmente vi dimorarono. Del tutto fantasiose, infatti, sono le notizie di una fondazione di Bosco Marengo in epoca gota. Negli ultimi anni del I millennio, l'imperatore Ottone I concesse Bosco ad Aleramo, marchese di Monferrato. Da Anselmo III, nipote di un primo Anselmo figlio di Aleramo, nacque Ugo, primo marchese di Bosco e di Ponzone. Egli ereditò i diritti aleramici nel territorio che dal litorale ligure fra Albisola (ad oriente del monte Priocco) e Varazze compresa si spingeva nella pianura padana lungo le valli dell'Orba, della Stura e del Piota sino ad Alessandria, avendo come confine nord-occidentale la Bormida di Spigno Monferrato.

Due figli di Ugo, Anselmo e Aleramo, diedero origine rispettivamente ai marchesi di Bosco e a quelli di Ponzone. La signoria dei primi si estendeva su Bosco, Ovada, Ussecio (ora Belforte Monferrato), Pareto, Mioglia, Monteacuto, Ponte dei Prati (oggi Pontinvrea), Casteldelfino (località, che un tempo sorgeva fra Pontinvrea e Giovo Ligure) e Stella, mentre i secondi ebbero Ponzone, Sassello, Spigno, Celle e Varazze.

Nei secoli successivi il loro territorio fu conteso fra i comuni di Alessandria e di Genova, a cui i marchesi dovettero ripetutamente giurare sottomissione. Il progressivo frazionamento dei beni feudali fra diverse linee dinastiche fu la principale causa della decadenza dei marchesi di Bosco e Ponzone.

Dominazione del Ducato di Milano[modifica | modifica wikitesto]

Il potente Marchesato del Bosco durò fino al 1350. Questa data segnò il passaggio sotto il dominio della Signoria di Milano governata dai Visconti.

Il 18 ottobre 1447 ebbe luogo un'epica battaglia in cui si scontrarono l'esercito francese e quello del ducato milanese condotto da Bartolomeo Colleoni. L'intervento dei boschesi favorì la vittoria di Colleoni, ricordato per i posteri su una lapide posta sulle mura del Castello Sforzesco di Milano sottolineando il valore e la fedeltà del popolo di Bosco.

XVI-XVII secolo[modifica | modifica wikitesto]

Bosco diede i natali ad Antonio Michele Ghislieri, divenuto papa con il nome di Pio V.

XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

Passò ai Savoia nel 1713.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa dei Santi Pietro e Pantaleone
  • Complesso monumentale di Santa Croce e Tutti i Santi. Appena salito al soglio pontificio nel 1566, Pio V promosse la costruzione nella sua terra natia di un convento domenicano dedicato alla Santa Croce e Ognissanti con la bolla Praeclarum quidem opus del 1º agosto 1566. Sorto a metà strada tra i nuclei urbani di Bosco e di Frugarolo, secondo le intenzioni del pontefice l'edificio doveva costituire il centro di una nuova città, inglobante i due borghi. La chiesa era inoltre destinata a fungere da sepolcro per il Papa. Progettata da Ignazio Danti, i lavori proseguirono sotto la direzione di Martino Longhi il vecchio.
  • Casa di riposo. Il 18 novembre 1386 la Famiglia Coltella donò al paese un edificio, per farne "ospitale". Nel corso dei secoli questo edificio è stato anche ospedale, dove si praticava la Medicina, la Chirurgia e l'Ostetricia. La struttura è stata in seguito adibita a casa di riposo per anziani, autosufficienti e non autosufficienti.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
28 giugno 1985 21 maggio 1990 Enrico Giraudi indipendente Sindaco [5]
21 maggio 1990 24 aprile 1995 Piera Rampi lista civica Sindaco [5]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Carlo Mario Demicheli centro Sindaco [5]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Carlo Mario Demicheli lista civica Sindaco [5]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Angela Lamborizio lista civica Sindaco [5]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Angela Lamborizio lista civica Sindaco [5]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Gianfranco Gazzaniga lista civica Bosco con Gianfranco Gazzaniga Sindaco [5]
27 maggio 2019 in carica Gianfranco Gazzaniga lista civica Bosco con Gazzaniga Sindaco [5]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it. - Popolazione residente al 30 giugno 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Pio V e Santa Croce di Bosco: aspetti di una committenza papale, a cura di C. Spantigati e G. Ieni, Alessandria, 1985.

Vasari a Bosco Marengo - Studi per il restauro delle tavole vasariane in Santa Croce, a cura di Beppe Merlano, Sagep Editori Archiviato l'11 agosto 2011 in Internet Archive., Genova, 2010.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN159519417 · SBN MUSL000454 · WorldCat Identities (ENlccn-n85277977
  Portale Piemonte: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Piemonte