David Zard

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David Zard (a sinistra) e Corso Salani in una scena del film Il muro di gomma (1991)

David Zard (Tripoli, 6 gennaio 1943Roma, 27 gennaio 2018[1]) è stato un produttore discografico, produttore teatrale e impresario teatrale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Tripoli da famiglia di religione ebraica, David Zard cominciò la sua attività di impresario musicale organizzando concerti per la locale comunità italiana, abbandonando la Libia nel 1967 a seguito delle persecuzioni contro i cittadini ebrei in concomitanza della guerra dei sei giorni[2].

Nel 1974 Zard organizzò il Santa Monica Rock Festival, un concerto che si sarebbe dovuto tenere al circuito di Santa Monica e che avrebbe portato in Italia Rod Stewart, Lou Reed, Ten Years After, tutti già sotto contratto: il progetto venne ostacolato subito dalle autorità, finendo poi per essere annullato all'ultimo momento e causando disordini[3][4][5][6].

Alla fine del decennio Zard allestì invece La Carovana del Mediterraneo, dal progetto musicale di Angelo Branduardi, e in seguito pure i concerti italiani di Michael Jackson del Bad World Tour a Roma e Torino nel 1988 e del Dangerous World Tour a Roma e a Monza nel 1992.

Nel 1991 interpretò un agente segreto nel film Il muro di gomma di Marco Risi.

Nel 2002 Zard si accordò con Riccardo Cocciante per portare in Italia la sua opera Notre-Dame de Paris[2], nel 2003 collaborò con Lucio Dalla e Ferdinando Pinto nell'opera moderna Tosca - Amore disperato in qualità di produttore, nel 2006 produsse Dracula Opera Rock della PFM mentre nel 2013 per Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo.

Fu agente e produttore discografico di Loredana Bertè e di Gianna Nannini[7].

Zard è morto a 75 anni il 27 gennaio 2018 presso il Policlinico Gemelli di Roma, dopo una lunga malattia.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Era sposato e padre di un maschio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Morto David Zard, leggenda della musica: portò in Italia Madonna, Bob Dylan e Michael Jackson, su lastampa.it. URL consultato il 28 gennaio 2018.
  2. ^ a b David Zard Archiviato il 29 marzo 2013 in Internet Archive.
  3. ^ Ezio Guaitamacchi, Santa Monica Rock festival, la Debacle della Woodstock rossa, in 1000 concerti che ci hanno cambiato la vita, Rizzoli 2010 1000 concerti che ci hanno cambiato la vita - Ezio Guaitamacchi - Google Libri.
  4. ^ La rivista musicale Ciao 2001, nel numero del 28 Luglio 1974 dedicò al festival un inserto speciale, consultabile qui Archiviato il 26 giugno 2019 in Internet Archive.
  5. ^ Matteo Guarnaccia, Re Nudo Pop & altri festival: Il Sogno di Woodstock in Italia. 1968-1976, Vololibero 2013 Re nudo pop & altri festival: Il sogno di Woodstock in Italia 1968 - 1976 - Matteo Guarnaccia - Google Libri
  6. ^ Santamonica Rock Festival Archiviato il 18 settembre 2017 in Internet Archive.
  7. ^ Gianna Nannini: "La mia storia, punto di partenza per la rivoluzione mediterranea" - Tgcom24, su Tgcom24. URL consultato il 14 aprile 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]