Franco Piga

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Franco Piga

Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
Durata mandato18 aprile 1987 –
29 luglio 1987
PresidenteAmintore Fanfani
PredecessoreValerio Zanone
SuccessoreAdolfo Battaglia

Ministro delle partecipazioni statali
Durata mandato27 luglio 1990 –
26 dicembre 1990
PresidenteGiulio Andreotti
PredecessoreCarlo Fracanzani
SuccessoreGiulio Andreotti (ad interim)

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato2 luglio 1987 –
6 agosto 1987
LegislaturaX
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneIV. Milano
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDC
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneMagistrato

Franco Piga (Roma, 18 marzo 1927Cortina d'Ampezzo, 26 dicembre 1990) è stato un politico italiano, già ministro della Repubblica e dal 1984 al 1990 presidente della Consob.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un giudice della Corte di Cassazione, Emanuele Piga (Presidente di sezione e poi Presidente onorario della Suprema Corte, eletto il 19 marzo 1953 giudice della Corte costituzionale dai magistrati della Cassazione, ma, a causa dei ritardi del Parlamento nell'elezione dei membri di propria competenza, non poté mai esercitare l'alta funzione a cui era stato designato)[1].

Si laureò in legge molto giovane. Entrò quasi subito a far parte della magistratura. A 31 anni, divenne presidente di sezione del Consiglio di Stato, carica alla quale era stato introdotto allo studio dal primo Presidente della Repubblica Italiana Enrico De Nicola. Entrò quindi a far parte dei gabinetti ministeriali prima di Edgardo Lami Starnuti all'Industria e poi di Lorenzo Natali alla Marina Mercantile. Successivamente (dal 1969), fu per 5 anni capo di gabinetto alla Presidenza del Consiglio. Quindi dal 1971 al 1980 fu presidente del Consorzio di credito delle opere pubbliche.

Piga fu poi, dal 1984 al 1990, presidente della Consob, la commissione di viglianza sulla Borsa[2]; nel 1987 Piga, che era stato nominato ministro dell'Industria nel governo balneare di Amintore Fanfani ed era stato eletto deputato della Democrazia Cristiana, si prese i previsti 30 giorni di tempo per decidere se rimanere alla presidenza della Consob o se fare il parlamentare; optò infine per la prima opzione[2], venendo sostituito da Fortunato Bianchi.

Il 27 luglio 1990, viene chiamato da Giulio Andreotti a fare il ministro delle Partecipazioni Statali dopo le dimissioni di Carlo Fracanzani.

Franco Piga muore il 26 dicembre 1990, a causa di un infarto, nel pieno del suo mandato ministeriale, a Cortina d'Ampezzo, dove si trovava per trascorrere con la famiglia le vacanze di Natale[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberta Quattrociocchi, Emanuele Piga, biografia di un magistrato, in Le Carte e la Storia, fascicolo 1, giugno 2009, pagg. 153-166 (in particolare note 41 e 79).
  2. ^ a b Quando a via Isonzo sceglieva Andreotti, su ricerca.repubblica.it, 10 luglio 1997. URL consultato il 5 dicembre 2019.
  3. ^ È morto il ministro Franco Piga, su ricerca.repubblica.it, 27 dicembre 1990. URL consultato il 31 agosto 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Monografie di Franco Piga
  • Pubblico e privato nella dinamica delle istituzioni, Franco Piga, Giuffrè, 1985
  • Studi in memoria di Franco Piga, Giuffrè, 1992
  • Le istituzioni e l'impresa, Franco Piga (postumo, editore G. Guarino), Giuffrè, 1993

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato Successore
Valerio Zanone 18 aprile 1987 - 29 luglio 1987 Adolfo Battaglia
Predecessore Ministro delle partecipazioni statali della Repubblica Italiana Successore
Carlo Fracanzani 27 luglio 1990 - 26 dicembre 1990 Giulio Andreotti ad interim