Guido Capello

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Guido Capello
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Allenatore
Carriera
Giovanili
19??Bandiera non conosciuta Ardita
19??Torino
Squadre di club1
19??-1942Ivrea? (?)
1945-1946Como18 (4)
1946-1947Lecco34 (14)
1947-1948Pro Sesto7 (0)
1948-1950Lecco? (?)
1951-1955Mariano Comense? (?)
Carriera da allenatore
196?-1967LeccoGiovanili
1967-1968Maceratese
1968-1969Del Duca Ascoli
1969-1970Entella
1970-1973AtalantaGiovanili
1973-1974Asti MaCoBi
1974-1975SPALGiovanili
1975SPAL
1976SPAL
1977-1978Lecco
1978-1979Alessandria
1979-1980Biellese
1982-1984AscoliGiovanili
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Guido Capello (Monsummano Terme, 4 febbraio 1923Lecco, 25 ottobre 2001) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Toscano di nascita[1], crebbe in Piemonte e si stabilì infine a Lecco, dove intraprese la carriera di allenatore[2]; il figlio Gianluigi è allenatore di varie formazioni giovanili e dilettantistiche lombarde[1].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Da calciatore militò nelle giovanili del Torino e nell'Ardita[3], per poi giocare con Ivrea[4], Como[5], Lecco[6] e Pro Sesto[7] nelle serie minori.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Smessi i panni del calciatore, iniziò ad allenatore le giovanili del Lecco, con cui nel 1963 conquistò la vittoria del campionato De Martino per formazioni di Serie B[8]. L'esordio sulla panchina di una prima squadra avvenne nella stagione 1967-1968, con la Maceratese, in Serie C; nella stagione successiva venne sostituito da Tonino Seri alla guida dei biancorossi e passò per un breve periodo all'Ascoli, sempre in terza serie[2].

Allenò dunque l'Entella prima di essere chiamato a seguire gli allievi dell'Atalanta; è ricordato per essere stato l'allenatore che per primo schierò Gaetano Scirea nel ruolo di libero[9]. Nella stagione 1973-1974 seguì l'Asti in Serie C, per poi venire chiamato da Paolo Mazza alla guida delle giovanili della SPAL; allenò anche la prima squadra biancazzurra a più riprese in Serie B, dapprima sul finire della stagione 1974-1975 (sostituì Mario Caciagli nel corso del girone di ritorno; detiene assieme a Giovan Battista Fabbri e Gian Cesare Discepoli il record societario di cinque vittorie consecutive[10]) e poi a cavallo tra i campionati 1975-1976 (sostituì Umberto Pinardi) e 1976-1977 (gli subentrò Giovanni Ballico)[11].

Nel 1977-1978 allenò il Lecco, consegnando le dimissioni a metà campionato per divergenze con la presidenza (gli successe Sergio Carpanesi)[2][12]. Nel 1978-1979 passò all'Alessandria, che con una formazione composta per lo più da giovani calciatori disputò un tranquillo campionato di Serie C1: scrisse il quotidiano La Stampa al termine della stagione: «Capello ha avuto un grande e incontestabile merito: salvare i grigi da una temuta retrocessione con qualche turno d'anticipo, con impegno, competenza e passione. [...] Un campionato che, per certi aspetti, ha del prodigioso»[13].

Nel successivo torneo fu scelto dalla Biellese per sostituire a campionato in corso il dimissionario Roberto Gori[1]. Negli anni a venire tornò infine a seguire una formazione giovanile, quella dell'Ascoli[14][15].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

Mariano: 1951-1952

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Gianni Sebastio. Cambia il tecnico, ma resta a secco, da La Stampa, 19 novembre 1979, p. IV
  2. ^ a b c Capello è il nuovo trainer dei grigi, da La Stampa di Alessandria e provincia, 25 luglio 1978, p. 2
  3. ^ Elenco dei giocatori italiani autorizzati a cambiare Società nella stagione 1939-40, da Il Littoriale, 8 agosto 1939, pp. 4-5-6
  4. ^ Giocatori di calcio autorizzati a cambiare società nella stagione 1942(XX)-1943(XXI), da Il Littoriale, 26 agosto 1942, pp. 2-3
  5. ^ Elenco dei giocatori italiani autorizzati a cambiare Società nella stagione 1946-47, da Corriere dello Sport, 28 agosto 1946, pp. 2-3-4
  6. ^ Il Calcio Illustrato, Rizzoli Edizioni, 1948, p. 159
  7. ^ Il Calcio Illustrato, Rizzoli Edizioni, 1949, p. 159
  8. ^ Aloisio Bonfanti, 1963, al Lecco lo scudetto dei giovani De Martino, su ilpuntostampa.info, 2 luglio 2013. URL consultato l'11 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2014).
  9. ^ Luigi Garlando. L'esempio di Scirea, una favola che vive, da La Gazzetta dello Sport, 3 settembre 1999, p. 10
  10. ^ Cinque vittorie di fila già nel '75, '91 e '94, su ricerca.gelocal.it, La Nuova Ferrara, 24, p. 23. URL consultato l'11 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2014).
  11. ^ Paolo Negri, La lotta per la serie A è un sogno che dura poco, su ricerca.gelocal.it, La Nuova Ferrara, 28, p. 34. URL consultato l'11 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2014).
  12. ^ Beltrami, 1978, p. 275.
  13. ^ Roberto Gelato. Capello non è profeta a Lecco, da Stampa Sera, 23 aprile 1979, p. VIII
  14. ^ Beltrami, 1982, p. 179.
  15. ^ Beltrami, 1983, p. 181.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Arrigo Beltrami (a cura di), Almanacco illustrato del calcio 1979, Modena, Panini, 1978.
  • Arrigo Beltrami (a cura di), Almanacco illustrato del calcio 1983, Modena, Panini, 1982.
  • Arrigo Beltrami (a cura di), Almanacco illustrato del calcio 1984, Modena, Panini, 1983.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]