Sandra Lonardo

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Sandra Lonardo

Presidente del Consiglio regionale della Campania
Durata mandato5 aprile 2005 –
12 maggio 2010
PredecessoreLuigi D'Errico
SuccessorePaolo Romano

Senatrice della Repubblica Italiana
Durata mandato23 marzo 2018 –
13 ottobre 2022
LegislaturaXVIII
Gruppo
parlamentare
- Forza Italia-Berlusconi Presidente-UDC (fino al 29/07/2020)
- Misto (dal 29/07/2020 al 23/12/2021)
- Misto comp. Italia al Centro (IDeA-Cambiamo-Europeisti-noi Di Centro (Noi Campani)) (dal 23/12/2021)
CircoscrizioneCampania
Sito istituzionale

Consigliera della Regione Campania
Durata mandato4 aprile 2005 –
31 maggio 2015
LegislaturaVIII, IX
CircoscrizioneBenevento

Dati generali
Partito politiconoi Di Centro (dal 2021)
In precedenza:
UDEUR (1999-2013)
FI (2013-2020)
NC (2020-2021)
Titolo di studioLaurea in filosofia
UniversitàUniversità degli Studi di Napoli "L'Orientale"
ProfessioneImprenditrice

Alessandrina Lonardo, detta Sandra, coniugata Mastella (Ceppaloni, 9 marzo 1953), è una politica italiana.

È stata presidente del Consiglio regionale della Campania dal 2005 al 2010 e senatrice della Repubblica nella XVIII legislatura (2018-2022).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nella frazione San Giovanni del comune di Ceppaloni, trascorre gran parte della giovinezza nella città natale. Insieme alla sua famiglia all'età di dodici anni si trasferisce ad Oyster Bay, sull'isola di Long Island nella contea di Nassau (Stati Uniti), proseguendo gli studi all'Oyster Bay High School. Una volta ritornata in Italia ottiene la maturità e si laurea in Filosofia all'Istituto Universitario Orientale di Napoli.

Per alcuni anni insegna lingua inglese nelle scuole della regione, mentre in seguito riveste alcuni incarichi nel settore sanitario. Alle elezioni politiche del 2001 si candida per L'Ulivo alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Capua, ma viene sconfitta da Lorenzo Montecuollo della Casa delle Libertà e non viene eletta.

Nel 2005, candidatasi per gli UDEUR Popolari alle elezioni regionali nella coalizione di centrosinistra L'Unione, viene eletta presidente del Consiglio regionale della Campania: ha mantenuto l'incarico fino alle successive consultazioni, tenutesi nel 2010.

Nelle elezioni regionali 2010 gli UDEUR Popolari si pongono in Campania a sostegno del candidato di centro-destra Stefano Caldoro, e Sandra Lonardo è eletta tra i consiglieri regionali nella circoscrizione di Benevento.

Nominata nel 2014 vice-coordinatrice campana di Forza Italia con delega al rapporto con i Club Forza Silvio,[1] nel 2015 si ricandida sempre a sostegno di Caldoro ma, inserita nella lista degli impresentabili dalla Commissione Parlamentare Antimafia per le accuse dell'inchiesta del 2008 sulla sanità campana, prende 10 000 voti nella circoscrizione di Benevento, giungendo prima, ma non venendo rieletta.[2] In seguito decide di aprire il laboratorio artigianale di dolci "Ceppaloni Events" a Ceppaloni.[3]

Alle elezioni politiche in Italia del 2018, candidata come capolista al Senato della Repubblica nelle liste di Forza Italia, viene eletta nel collegio proporzionale Avellino-Benevento.[4]

Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l'aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale.[5]

Il 29 luglio 2020 lascia Forza Italia iscrivendosi al Gruppo misto del Senato: "La mia storia è diversa da quella che oggi esprime la coalizione nella quale sono stata eletta e alla quale ho dato un contributo, anche vistoso e rilevante, in termini elettorali. La guida salviniana che si è imposta negli ultimi tempi in questa coalizione è l'esatto contrario del mio stile, del mio modo di pensare, della mia tradizione culturale e politica".[6] In Campania il marito ha deciso invece di sostenere con una sua lista Noi Campani il governatore uscente Vincenzo De Luca contro il candidato del centro-destra Stefano Caldoro alle elezioni regionali del 2020.

Il 19 gennaio 2021, a seguito della crisi di governo innescata da Italia Viva, vota la fiducia al governo Conte II.[7] La settimana seguente decide di non entrare a far parte del nuovo gruppo Europeisti-MAIE-Centro Democratico a causa del rifiuto, da parte di Mariarosaria Rossi, di aggiungere al nome del gruppo, assieme al simbolo del MAIE e del Centro Democratico, il simbolo "Noi Campani".[8]

Il 4 dicembre 2021 si iscrive al neonato soggetto politico noi Di Centro, partito centrista appena lanciato dal marito Clemente Mastella[9]. Il 23 dicembre aderisce alla componente Idea-Cambiamo!-Europeisti del Senato, che, dopo il suo ingresso, diventa “Idea-Cambiamo!-Europeisti-noi Di Centro (Noi Campani)” e che il 22 febbraio 2022 diventa Italia al Centro (Idea-Cambiamo!-Europeisti-noi Di Centro (Noi Campani))”. In vista delle elezioni politiche anticipate del 25 settembre dello stesso anno noi Di Centro correrà con Europeisti del senatore Raffaele Fantetti e Sandra Lombardo sarà capolista in tutte le circoscrizioni dove si presenterà (Avellino, Salerno, Napoli, in Molise e in Calabria) e candidata all’uninominale per la Camera nel collegio di Benevento che copre l'intera provincia e 28 comuni del Casertano.[10][11][12] Sia alla Camera che al Senato nDC raccoglie lo 0,16% mentre la Lonardo all'uninominale arriva quarta con il 14,4% e oltre 21 000 preferenze senza quindi essere rieletta.[13]

Nel 2024 è candidata alle elezioni europee nella lista Stati Uniti d'Europa nella circoscrizione Sud.[14]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1975 sposa Clemente Mastella, anch’egli nativo di Ceppaloni e conosciuto durante una visita di lui a uno zio a Oyster Bay. Dalla loro unione sono nati due figli: Elio e Pellegrino.[15]

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Sandra Lonardo nel 2008

Il 16 gennaio 2008 il gip di Santa Maria Capua Vetere ne dispone gli arresti domiciliari, ravvisando una tentata concussione nei confronti di Luigi Annunziata, direttore generale dell'ospedale di Caserta[16]. L'arresto del presidente del consiglio regionale campano s'inquadra in un'inchiesta più ampia che vede implicati oltre all'allora guardasigilli Clemente Mastella (per il quale si sono ipotizzati vari reati, compreso quello di tentata concussione nei confronti di Antonio Bassolino), anche esponenti della giunta regionale campana, consiglieri regionali, amministratori dell'Udeur e il sindaco di Benevento Fausto Pepe[17].

Il 29 gennaio 2008 la X Sezione del Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione per Sandra Lonardo; il tribunale ha, poi, disposto la revoca degli arresti domiciliari e, successivamente, annullato l'obbligo di dimora nel comune di residenza[18]. Il 26 febbraio 2008 la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto con cui il Presidente del Consiglio ha sospeso Sandra Lonardo dalle cariche di presidente del Consiglio regionale della Regione Campania e di consigliere regionale[19]. Successivamente sono state chiuse le indagini che la riguardano[20] a seguito delle quali è stata rinviata a giudizio insieme ad altre nove persone (tra cui gli ex assessori regionali al Personale Andrea Abbamonte e all'Ambiente Luigi Nocera ed i consiglieri regionali Nicola Ferrero e Ferdinando Errico), mentre la posizione del marito è stata stralciata per la sua posizione di eurodeputato, in attesa dell'autorizzazione a procedere da parte del Parlamento europeo[21].

Il 21 ottobre 2009, in seguito ad una seconda tranche della precedente inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che la vede indagata insieme ad altre 63 persone per presunti episodi di corruzione e concussione di esponenti dell'UDEUR Popolari della Campania (in particolare presso l'Agenzia regionale per l'ambiente della Campania, un provvedimento del Gip di Napoli dispone il divieto di dimora per la Lonardo in Campania e nelle sei province limitrofe di Latina, Frosinone, Isernia, Campobasso, Foggia e Potenza[22]. Per le stesse ragioni è stata quindi rinviata a giudizio assieme ad altre 9 persone, tra cui i politici Andrea Abbamonte, Nicola Ferraro, Ferdinando Errico. Il processo per tentate pressioni sul manager dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, per ottenere la nomina di tre primari, avrà inizio il 15 febbraio 2010. La posizione di Clemente Mastella è stata stralciata per via dell'utilizzabilità delle telefonate di parlamentari[23]. Il 4 maggio 2010 il gup annulla il divieto di dimora nella regione Campania e nelle province limitrofe.

Nel marzo 2011 viene rinviata a giudizio, assieme al marito Clemente Mastella, per una presunta raccomandazione[24][25].

Il 12 settembre 2017, a distanza di quasi 10 anni, i Mastella, l'ex consuocero Carlo Camilleri, gli ex assessori Nicola Ferraro e Andrea Abbamonte vengono assolti in primo grado per tutti e tre i capi di imputazione con formula piena, anche per i due capi per i quali il pm aveva chiesto la prescrizione, perché il fatto non costituisce reato e perché il fatto non sussiste.[26]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Forza Italia Campania: Coordinamenti
  2. ^ Consiglio, flop Mussolini, fuori Malvano, Ferrillo, Pisani e lady Mastella. Impresentabili, ce la fanno in tre
  3. ^ La moglie di Mastella lascia la politica e si dà alla pasticceria
  4. ^ Sibilia e Lotito, dal fallimento in Federcalcio al paracadute in politica, in Repubblica.it, 30 gennaio 2018. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  5. ^ Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani, su ilfattoquotidiano.it, 18 dicembre 2019. URL consultato il 22 dicembre 2019.
  6. ^ Senato: Lonardo lascia Fi e aderisce a Gruppo misto, 'basta strategia salviniana' (2), su Affaritaliani.it. URL consultato il 29 luglio 2020.
  7. ^ Sky TG24, Crisi di governo, chi sono i 'volenterosi' che hanno salvato Conte, su tg24.sky.it. URL consultato il 20 gennaio 2021.
  8. ^ grossi, Crisi governo, ecco perché Lonardo resta fuori da Europeisti, su Adnkronos, 27 gennaio 2021. URL consultato il 28 novembre 2021.
  9. ^ Centro, Mastella al Teatro Brancaccio lancia il suo nuovo progetto politico 'Noi di centro'., su adnkronos.com, 4 dicembre 2021. URL consultato il 5 dicembre 2021.
  10. ^ Mastella: "Strappo Calenda? Gran vantaggio per noi", su Ottopagine.it, 8 agosto 2022. URL consultato l'8 agosto 2022.
  11. ^ Elezioni, Mastella deposita il simbolo della sua lista: "Io, ultimo erede della Dc", su la Repubblica, 12 agosto 2022. URL consultato il 12 agosto 2022.
  12. ^ Noi di Centro: ecco i candidati Mastelliani nei collegi beneventani
  13. ^ ELEZIONI CAMERA 2022RISULTATI COLLEGIO UNINOMINALE CAMPANIA 2-U03
  14. ^ Il dubbio di Renzi alle europee: “Candidato? Decido in settimana. Un orgoglio moglie di Mastella in lista”. Poi la stoccata a Calenda, su ilriformista.it, 21 aprile 2024. URL consultato il 22 aprile 2024.
  15. ^ Clemente Mastella, con Sandra Lonardo l'amore nato negli Stati Uniti: i due figli Elio e Pellegrino, su corrieredellumbria.corr.it. URL consultato il 13 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2022).
  16. ^ Domiciliari per la moglie di Mastella, Trenta gli arresti eccellenti nell'Udeur Archiviato il 18 maggio 2009 in Internet Archive. da La Stampa del 16 gennaio 2008.
  17. ^ Domiciliari alla moglie di Mastella Indagato Clemente, arresti nell'Udeur, da la Repubblica del 16 gennaio 2008.
  18. ^ Il Riesame scarcera lady Mastella, da Corriere della Sera del 29 gennaio 2008.
  19. ^ Sandra Lonardo Mastella è stata sospesa da ogni carica, da Quotidiano Nazionale del 26 febbraio 2008.
  20. ^ Mastella dynasty, indagine chiusa Archiviato il 10 marzo 2009 in Internet Archive., da L'Espresso del 26 febbraio 2009.
  21. ^ Sandra Sandra Lonardo rinviata a giudizio per tentata concussione, da Corriere del Mezzogiorno del 26 ottobre 2009.
  22. ^ Napoli, inchiesta su appalti e assunzioni. Lady Mastella allontanata dalla Campania, da la Repubblica del 21 ottobre 2009.
  23. ^ Dario del Porto, "Lady Mastella rinviata a giudizio 'Voleva la nomina di tre primari'", La Repubblica, 27 ottobre 2009
  24. ^ Titti Beneduce, Arpac, Mastella e la moglie a processo, in Corriere della Sera, 31 marzo 2011. URL consultato il 1º aprile 2011.
  25. ^ Vincenzo Iurillo, Mastella, cade l'accusa di associazione per delinquere, in il Fatto Quotidiano, 31 marzo 2011. URL consultato il 1º aprile 2011.
  26. ^ Clemente Mastella assolto dall'inchiesta che nove anni fa causò la caduta del Governo Prodi

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente del Consiglio regionale della Campania Successore
Luigi D'Errico 5 aprile 2005 - 29 marzo 2010 Paolo Romano