Atena Nike

atena nike

Il tempio di Atena Nike sorgeva nell’area occupata già dal bastione sudoccidentale delle mura micenee, presso i Propilei, a pochi metri dall’orlo delle rocce a strapiombo ed è uno dei principali monumenti dell’Acropoli di Atene. Costruito probabilmente intorno al 425 a.C., in marmo pentelico, è un tempietto anfiprostilo tetrastilo (con quattro colonne libere sulla fronte e sul retro) di ordine ionico, ornato nei fregi di preziosi bassorilievi che narrano vicende di una battaglia fra greci e persiani (probabilmente Maratona).

Probabile progetto dell’architetto Callicrate, coautore del Partenone, è stato il primo edificio in stile completamente ionico dell’Acropoli; tutti gli altri edifici presentano originali fusioni di stile ionico e dorico.

 

Intorno al 410 a.C. fu circondato da una balaustra scolpita con motivi di Nike colte in varie attività (celebre quella che si riallaccia un sandalo) che assolveva inoltre allo scopo di evitare che i visitatori del tempio cadessero nel precipizio; i rilievi, ora al museo dell’Acropoli, eseguiti in un momento storico gravido di cattivi presagi per Atene, costituiscono un passo indietro sul versante dell’attenzione alla resa naturalistica del corpo umano e delle vesti, e sembrano indicare che l’artista ricercava effetti diversi, di carattere pittorico, che ha spinto alcuni critici a parlare di protoellenismo. Il fatto che potessero venire osservati dalla ripida salita ai Propilei, unica via d’accesso all’acropoli, consentì la ricerca di particolari effetti prospettici. La statua di culto, come ci viene descritta da Pausania, era di legno e portava in mano una melagrana.

La Nike dal sandalo, frammento dalla balaustra scolpita del tempio

 

Sul sito dell’attuale tempio scavi archeologici hanno individuato nell’area una fossa per offerte dell’età del Bronzo; in epoca arcaica vi sorse un tempio che come il resto dell’Acropoli fu distrutto dai Persiani nel 480 a.C.

La ricostruzione del tempio viene da alcuni collegata alla pace di Nicia, che avrebbe potuto inaugurare un periodo di grande gloria per la città infatti, alla firma del trattato di pace di quest’ultimo, la città finì di combattere temporaneamente con Sparta. Ma la crisi creativa di Atene, che era come un presagio della sconfitta totale della città nella seconda parte della Guerra del Peloponneso pare echeggiata nella monotona ripetizione di Vittorie nella balaustra costruita solo pochi anni prima dell’Egospotami. Sotto la dominazione turca il tempio fu smantellato e le pietre riutilizzate nel 1687 per costruire un bastione difensivo; quest’ultimo rimase sul sito dell’antico tempio fino all’indipendenza della Grecia, quando nel 1831 fu decisa la (altamente simbolica) ricostruzione del sacello; il tempio è stato smontato ancora due volte (1930 e 1998) per permettere il restauro delle pietre e l’integrazione di altri pezzi ritrovati in successivi scavi.

Battaglia tra greci e orientali,
blocco dal fregio meridionale del tempio, 425 a.C.

 

Bibliografia