Comunali ed Europee insieme, si parte. Il test che può ridisegnare lo scenario politico

Saranno 137 i Comuni calabresi chiamati al voto, cinque dei quali sopra i 15mila abitanti e potenzialmente interessati dal ballottaggio. L'unico capoluogo che rinnoverà l'Amministrazione è Vibo Valentia. Dopo 11 anni torna alle urne anche San Luca. Insieme al voto amministrativo anche quello per il rinnovo del Parlamento europeo: ecco come si preparano i partiti

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di Riccardo Tripepi
27 aprile 2019
15:06

Depositate le liste, può considerarsi aperta in maniera ufficiale la campagna elettorale per le prossime comunali. Anche se i partiti sono in assetto da battaglia già da diverso tempo, considerato che il test amministrativo andrà a coincidere quello per il rinnovo del Parlamento europeo. Il banco di prova per le diverse forze politiche, insomma, è di quelli molto consistenti, tanto che più di un politologo immagina l’apertura di una nuova fase dopo la chiusura delle urne.

 


Mezzo milione di elettori alle urne

In Calabria sono 137 i comuni chiamati al voto il 26 maggio, quasi un terzo del numero complessivo per un totale di oltre 500mila elettori chiamati a recarsi alle urne.

Cinque sono i Comuni che superano la quota di 15mila abitanti e, dunque, potrebbero essere interessati dal turno di ballottaggio, previsto per domenica 9 giugno, qualora nessuno dei candidati raggiungesse la maggioranza assoluta al primo turno. Tra questi cinque Comuni soltanto uno è capoluogo di Provincia: Vibo Valentia. Gli altri centri potenzialmente interessati dal ballottaggio sono Gioia Tauro, Rende, Montalto Uffugo e Corigliano Rossano. Interessante il test in quest’ultimo centro, il primo dopo la fusione dei due precedenti Comuni, anche perché con una popolazione che ad oggi sfiora gli 80mila abitanti risulta essere il centro più popoloso chiamato al voto.

Il più piccolo, invece, si trova a Sant’Alessio in Aspromonte, all’interno della Provincia di Reggio, che conta soltanto 323 abitanti.

 

Riflettori dei media nazionali su San Luca

I riflettori dei media nazionali saranno ovviamente puntati sul Comune di San Luca, spesso balzato agli onori della cronaca per fatti legati alla criminalità organizzata e che torna al voto dopo 11 anni. Dopo lo scioglimento per infiltrazioni criminali avvenuto nel 2013, il Comune non è più riuscito ad uscire dalla gestione commissariale: o alle elezioni non si sono presentate liste o quella che si è presentata non è riuscita a raggiungere il quorum. Stavolta sono due le liste che si misureranno: una è quella già divenuta famosa grazie alla presenza di Klaus Davi che correrà per diventare sindaco, e quella che candida, invece, Bruno Bartolo sotto lo slogan “San Luca ai Sanluchesi”.

 

Tante liste civiche

Abbondano, come ormai è prassi, le liste civiche che sono presenti in grande numero in tutti Comuni, mentre i partiti con i loro simboli tradizionali arretrano e sono presenti a macchia di leopardo, con i candidati nascosti dentro le civiche. Anche le coalizioni, dunque, risultano essere anomale o prive di una componente.

 

Europee, i partiti si schierano

Il dato amministrativo, però, che già di per sé sarà assai indicativo per capire da che parte soffia il vento, sarà completato dall’esito delle elezioni per il Parlamento europeo. Gli appuntamenti elettorali si moltiplicano e i big dei partiti inizieranno a girare in lungo e in largo la Regione per intercettare il consenso.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, aprirà le danze domenica 28 a Reggio Calabria per far partire una campagna elettorale assai aggressiva dalla quale la pasionaria si aspetta grandi risultati dopo la grande campagna acquisti degli ultimi mesi che ha provato a svuotare le scuderie di Forza Italia. Con un risultato importante Fratelli d’Italia punterebbe al tavolo delle trattative con la coalizione per avere una pedina tra il governatore della Regione (dove candiderebbe Wanda Ferro) e sindaco di Reggio Calabria (Massimo Ripepi e Alessandro Nicolò tra i papabili).

Fiuta il pericolo Forza Italia che sa che la candidatura di Mario Occhiuto è appesa alle urne. Risultati scadenti alle amministrative e alle europee potrebbero provocare problemi di tenuta interna. Gli azzurri dovranno guardarsi anche dal fuoco amico dei dissidente dei vari Gentile, Pacenza, Foti, Grillo e Aiello che potrebbero favorire la corsa di Fdi per provare a far saltare la poltrona di Jole Santelli.

Sogna in grande, invece, la Lega che si riorganizza dopo la nomina di Invernizzi e che, sondaggi alla mano, vuole diventare la prima forza in tutta Italia e anche in Calabria per liberarsi dello scomodo e ingombrante alleato forzista.

Movimento Cinque Stelle e Pd, invece, proveranno a resistere. Il partito guidato da Luigi Di Maio non ha mai brillato alle amministrative in Calabria e non lo farà neanche questa volta considerato che in molti centri (Gioia Tauro, ad esempio) non è riuscito a presentare la lista, ma spera di tenere botta alle europee grazie anche al recente avvio del reddito di cittadinanza.

Il Pd, infine, che sarà presente con il proprio simbolo solo a Vibo tra i centri più popolosi, spera di poter beneficiare del cambio di guida passato da Matteo Renzi a Nicola Zingaretti. Il risultato complessivo potrebbe essere un primo segnale per valutare la ricandidatura di Mario Oliverio alle prossime regionali che, in ogni caso, potrebbe essere destinata a passare dalle primarie.


Riccardo Tripepi

 

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Giornalista
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