L’altro giorno stavo allegramente discutendo con la mia famiglia messicana sul significato della parola “scorcio” quando all’improvviso mio suocero, che non parla italiano, mi mostra il tappo di sughero del vino appena stappato e mi dice: -mira Lidia, este “es corcho”-! Ovviamente la sua dichiarazione ha scatenato l’ilarità generale dell’allegra famiglia italo messicana. Per chi non conosce lo spagnolo, “corcho” significa sughero.
Abbiamo provato a trovare una traduzione da adattare allo spagnolo parlato in Messico ma sono uscite solo parole analoghe a panorama o paesaggio.
In italiano scorcio significa precisamente una porzione di visuale, di uno spazio molto più ampio, limitata da elementi naturali o antropici. Penso che sia proprio la condizione di porzione, di limitazione, che rende così peculiare e incantevole uno scorcio.
Il panorama invece viene inteso come ampia veduta generale da un punto sopraelevato
Nel panorama la vista si perde verso l’infinito. Quando ci si trova di fronte ad un panorama non ci sono limiti perché la veduta è ampia e spesso si ha da un punto sopraelevato. Certi panorami sono unici, a volte ti lasciano senza fiato, ti regalano emozioni e ricordi a indelebili, come quella volta che mi sono trovata trovata davanti al Grand Canyon, o al ghiacciaio del Perito Moreno, o alle Dolomiti del Brenta.
Dolomiti di Brenta 
Perito Moreno 
Grand Canyon
Infine c’è il paesaggio cioè una parte di un territorio inteso soprattutto in termini descrittivi. Un paesaggio può essere naturale, fluviale, costiero, montagnoso, bucolico, invernale, primaverile, romantico, lunare, apocalittico, desolato, notturno, gotico, antropico, industriale, ecc.
Personalmente amo sia gli scorci che i panorami e per quanto riguarda i paesaggi è veramente difficile decidere quale mi piace di più. Anche sfogliando la mia bacheca dedicata ai paesaggi su Pinterest mi rendo conto che c’è veramente di tutto.
I panorami ti emozionano, i paesaggi ti ispirano e gli scorci possono anche farti innamorare.
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