Uva da Tavola di Canicattì IGP


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Prodotto

La denominazione “Canicattì” designa i grappoli di uva da mensa, genere “Vitis Vinifera”, famiglia delle “Vitacee”, della cultivar Italia nota come incrocio Pirovano “65” ottenuto dalla fecondazione della cultivar Bicane con polline di Moscato d’Amburgo, adattatosi alle particolari condizioni pedologiche e climatiche della zona geografica del Canicattese.

Assaggio

Sapore dolce con delicato aroma di moscato dal gusto gradevole, polpa carnosa e croccante.

Caratteristiche

L’Uva da tavola Italia di Canicattì è la varietà di maggior pregio prodotta tra i comuni di Canicattì e Delia, nelle province di Agrigento e Caltanissetta.
Disponibile da luglio ad ottobre, è apprezzata nel mondo per l’inconfondibile sapore, il fresco profumo e le pregiate qualità nutritive che ne fanno un prodotto unico.
Dai grappoli resistenti, con acini medi o grossi, dorati e croccanti, è gustosa ed equilibrata.
Grappoli medio grandi, di forma conico-piramidale, giustamente spargoli, senza acinellature, di dimensioni, forma e colore uniformi con raspi armonicamente sviluppati, peduncolo lignificato; acini medio grossi di forma sferoidale ellissoidale, con colorazione da giallo tenue a giallo paglierino dorato.
Con circa l’8% di fruttosio, l’8% di glucosio e con oltre l’80% di acqua, possiede numerose proprietà benefiche per l’organismo: è disinfettante, antivirale, diuretica.

Come si ottiene

L’uva da mensa “Canicattì” viene prodotta in vigneti allevati a tendone al sesto variabile da m. 2.80 x 2.80 a m. 3 x 3 a “mono palco” e/o a “doppio palco”.
I vigneti vengono coperti con materiali di copertura per garantire la conservazione sulle piante dell’uva che può essere raccolta e commercializzata allo stato fresco nei mesi autunno-invernali fino alla prima/seconda decade di gennaio.
La raccolta si effettua dalla terza decade di agosto alla seconda decade di gennaio dell’anno successivo
Le tecniche di produzione adottate consistono nella potatura in verde, concimazioni organo-minerali, operazioni in verde quali eliminazione germogli, sfogliatura, raddrizzamenti grappoli, diradamento, selezione grappoli, irrigazione di soccorso, interventi fitosanitari.
La produzione media per ettaro è di q. 250.
La Regione Sicilia potrà indicare idonee e dettagliate  prescrizioni per garantire qualità e conformazione dei grappoli.
Nell’ambito di questo limite la Regione Sicilia, tenuto conto dell’andamento stagionale e delle condizioni ambientali e di coltivazione, fissa annualmente, entro il mese di luglio di ogni anno, la produzione media unitaria.

La storia

La vite arrivò nel Mediterraneo già nel 600 a.C.. grazie ai Fenici che la fecero conoscere in Francia.
Successivamente furono i Romani ad esportane le piante in Germania.
In riferimento alla coltivazione dell’uva della tipologia “Italia”, venne introdotta nel nostro Paese nei primi anni del XX° secolo.
Nell’areale di Canicattì prese piede  solo all’inizio degli anni ‘70, prendendo il posto delle colture tradizionali quali cereali, mandorleti e leguminose.
L’idea di impollinare la vecchia varietà Bicane con polline dell’altrettanto antica Moscato d’Amburgo, si deve all’illustre genetista, professore presso l’Istituto di Frutticoltura ed Elettrogenetica di Roma, Alberto Pirovano (1884-1973), dando il via ad una delle produzioni più tipiche della zona: prende il suo nome, incrocio Pirovano 65,la cultivar coltivata in questo areale.
Da questo incrocio si ottenne, oltre che un bell’aspetto e una qualità eccellente, un prodotto dalla lunga serbevolezza.
Se mantenuto a bassa temperatura e con un tasso di umidità di 85/95%, si conserva intatta per 5/6 settimane dalla raccolta
Già nel novembre del 1997 è diventato prodotto certificato IGP, prima uva da tavola ad ottenere questo riconoscimento.