Nuova sede per la Sea Vision polo unico con 120 dipendenti
L’azienda di controllo qualità dei farmaci ha presentato il progetto in Comune Carrioli: «Meglio costruire, i prezzi dei capannoni dismessi per me sono assurdi»
Anna Ghezzi
La Sea Vision, azienda da 120 dipendenti e oltre 32 milioni di fatturato, potrà cominciare i lavori per la nuova sede all’inizio dell’anno nuovo. Saranno riunificate così le attività in un unico polo da 4mila metri quadri in via Treves, in un’area vuota di fronte alla ditta Fratelli Della Fiore. La nuova sede sostituirà la storica location di via Folla di Sopra, in cui lavorano una quarantina di persone, e le due espansioni in viale Indipendenza e viale Partigiani, dove è stata spostata la produzione che, nella vecchia sede, non ci stava più.
l’acquisto nel 2017
La Sea fa sistemi di visione e ispezione per controllo qualità e anticontraffazione dei farmaci, in pratica sistemi che permettono di verificare, per esempio, se nei blister delle pastiglie gli scomparti sono tutti pieni. Ed è in crescita esponenziale: ha raddoppiato i dipendenti, entro tre anni in programma ci sono altre 100 assunzioni. Serve spazio, serve respiro. Nemmeno le tre sedi bastano più. Così l’anno scorso l’azienda ha comprato un terreno. «Il nostro obiettivo - spiega Luigi Carrioli, uno dei due fondatori dell’azienda con Michele Cei - è di trasferirci nell’agosto 2020, nella migliore delle ipotesi. Ma serve un iter spedito in Comune, ora, per poter cominciare i lavori».
Costruire da zero
«Non siamo riusciti a comprare nulla da ristrutturare - spiega Carrioli -eppure ci abbiamo provato in tutti i modi. Quelli di proprietà di privati erano venduti a prezzi superiori a quelli di mercato, abbiamo tentato di inserirci all’Arsenale ma non c’era la disponibilità del Comune. Ci siamo rassegnati a costruire pur sapendo che il consumo di suolo non è un bene. Ma con tre sedi di lavoro divise si lavora male, dobbiamo riportare tutte le attività in un posto solo». Venerdì è arrivato il primo ok del Comune dopo le integrazioni al progetto richieste alla ditta, ed è stata convocata la conferenza dei servizi. «Entro 90 giorni potranno partire i lavori - spiega l’assessore all’urbanistica Angelo Gualandi - È in corso il procedimento unico con cui il Suap emetterà entro fine gennaio un provvedimento decisorio che comprende l’autorizzazione paesaggistica, il permesso di Costruire, il passo carraio, l’autorizzazione per la posa delle insegne».
Si riuscirà ad evitare un altro “caso Hikma”, l’azienda farmaceutica di proprietà giordana che, dopo anni di attesa di accordi e autorizzazioni a costruire, scelse il Portogallo per espandersi e assumere quasi mille dipendenti? «Il problema - ha raccontato Cristina Cagnazzi (Hikma e Confindustria salute) alla Scuola di cittadinanza sulla sanità pavese, sabato - è che quando un azienda può investire, lo deve fare in quel momento, non anni dopo». —
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