La regina Adelaide restaurata, le esperte di Brera al lavoro
Pavia, nella basilica del Santssimo Salvatore è stata avviata la prima fase di ripulitura della grande tela realizzata nel 1693
Stefania PratoPAVIA. È iniziato l’intervento di restauro della grande tela che raffigura “La Regina Adelaide che accoglie la moglie di Berengario II”. L’opera, realizzata nel 1693 dal pittore pavese Tommaso Gatti, sovrasta tutta la parte superiore della controfacciata della basilica del Santissimo Salvatore, al di sopra della bussola d’ingresso.
Tirocinanti al lavoro. Ad occuparsi, dell’intervento sono due tirocinanti della Scuola di restauro di Brera, seguite da Mario Colella e Caterina Maffeis. Sono Sara Caparrotta e Asia Carlini che hanno già avviato le campionature per la pulitura preliminare del telero, grande circa tre metri per quattro, prezioso anche perché rappresenta proprio la regina Adelaide a cui si deve la rifondazione della chiesa e del convento nel X secolo, in periodo Ottoniano.
«Simbolo della rinascita spirituale non solo della basilica e del monastero, ma anche della stessa città», sottolinea il parroco don Franco Tassone che, percorrendo a ritroso la storia di questo importante complesso monumentale, ricorda l’opera dei monaci, il loro amore per i bisognosi e per la cultura e la loro capacità di provvedere ai primi e di tutelare l’arte.
«Ed è il loro esempio che vogliamo seguire», dice il parroco. Un esempio che si è già concretizzato con l’acquisto del piccolo chiostro e con la costituzione di una scuola d’arte, il «Laboratorio consortile per lo studio, la diagnostica e la conservazione delle opere d’arte Piccolo Chiostro», nato come progetto dell’associazione Piccolo Chiostro onlus.
«Il laboratorio artistico Colella e Maffeis, che si avvale del prezioso apporto dei tirocinanti di Brera, si sta prendendo cura della nostra basilica - spiega don Franco -. È già stato allestito uno spazio all’interno del chiostrino. È un progetto che si apre alla città, un progetto di speranza nel futuro».
Gli amici dei musei. A finanziare il restauro del dipinto è l’associazione Amici dei musei pavesi. «Il restauro è stato avviato dopo una prima indagine diagnostica - spiega Maffeis, storica dell’arte e componente dell’associazione Piccolo Chiostro San Mauro -. L’esame all’ultravioletto ha permesso di individuare interventi di restauro precedenti, mentre l’indagine riflettografica all'infrarosso ha consentito la rilevazione del disegno preparatorio sottostante la stesura del colore».
Un’iconografia rara e interessante perché rappresenta l’incontro in cui Willa, moglie di Beregario II, prigioniera nell’isola di S. Giulio sul lago d’Orta, colpevole di azioni malvagie nei confronti di Adelaide, viene liberata per clemenza della regina stessa. E’ iniziato anche il restauro della cornice che, spiega Maffeis, “rappresenta anch’essa, a complemento della tela, la celebrazione di Adelaide».
Stefania Prato
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