Il parroco dichiara guerra: «Farete il palio, ma senza di noi»
Vigevano, lettera di fuoco a Sforzinda a nome della contrada dei Santi Crispino e Crispiniano. Altre dimissioni nel direttivo
VIGEVANO. Palio, ancora tensioni: una lettera del parroco don Arenghi sancisce di fatto la frattura tra le contrade. Dopo le polemiche dello scorso autunno, culminate con i provvedimenti disciplinari contro le due contrade di Griona e Santi Crispino e Crispiniano, pare proprio che non sia tornato il sereno nel palio di Vigevano.
Si perdono i pezzi
Il direttivo sta cominciando a perdere i pezzi (le dimissioni del vicepresidente Alessandro Rossetti sono state consegnate a dicembre ma evidentemente congelate) e anche all’ultima riunione il presidente del sodalizio Paolo Meda non era presente. C’è il concreto rischio che il prossimo palio (l’edizione numero 39) possa disputarsi con la defezione carica di polemiche almeno di una contrada. E non solo. Santi Crispino e Crispiniano, infatti, ha spedito una lettera al direttivo di Sforzinda, la società che organizza il Palio di Vigevano per chiedere una revisione dei provvedimenti disciplinari emessi mesi fa, ovvero: una deplorazione (con sorveglianza speciale per due edizioni) ai giocatori della contrada, invece che la squalifica per la prossima edizione; il mantenimento dei 12 punti di penalizzazione sul prossimo palio: l’estensione dell’obbligo di manutenzione dei giochi anche ai tifosi di Santi Crispino e Crispiniano e l’aiuto diretto nell’allestimento del prossimo palio da parte dei contradaioli.
«Noi stiamo fuori»
«Per tanto, permanendo la squalifica dei propri giocatori, tutta la contrada dei Santi Crispino e Crispiniano – si legge nella lettera scritta al direttivo e controfirmata dal parroco don Florindo Arenghi – non prenderà parte alla trentanovesima edizione del palio delle contrade di Vigevano e agli eventi a essa connessi». Per i contradaioli, si legge sempre nella lettera, e anche per il parroco la squalifica dei giocatori sarebbe un provvedimento «sproporzionato rispetto ai fatti accaduti nei 25 minuti intercorsi tra la disputa della finale e la consegna del cencio 2018».
Proprio l’epilogo dell’ultimo palio ha generato i problemi principali: Santi Crispino e Crispiniano aveva vinto nettamente l’edizione dello scorso ottobre, ma ha rischiato di vedersi togliere il palio per un’applicazione restrittiva e univoca del regolamento. Sono volate parole inadeguate a una sfida tra 12 parrocchie e anche il tamtam mediatico (che ha visto coinvolte anche altre contrade) che ne è scaturito è stato tutt’altro che edificante.
Nelle sanzioni erogate, assai tardivamente, dal direttivo era stata punita anche Griona, con l’obbligo della manutenzione straordinaria dei giochi. Il parroco della contrada (che fa capo alla parrocchia di Fatima, don Gabriele Leonardi) aveva tuonato dal pulpito virtuale dei social chiedendo a sua volta delle scuse ufficiali da Sforzinda. Con le contrade ancora in rivolta a tre mesi dalla fine dei giochi e un direttivo che perde i pezzi (sono dimissionari anche gli attuali rappresentanti di Santi Crispino e Crispiniano) i rischi che al prossimo Palio non partecipino tutte le parrocchie è altissimo. —
Oliviero Dellerba
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