Terre d’Oltrepo, dopo la sfiducia si tenta la strada della lista unica
Il Cda battuto dai dissidenti vuol restare in carica fino alle elezioni, ma non tutti sono d’accordo: «Spetta al collegio sindacale convocare d’urgenza l’assemblea»
Oliviero MaggiBroni
Si lavora ad una lista unica da presentare alle elezioni per il rinnovo del cda della cantina Terre d’Oltrepo di Broni, dopo la sfiducia alla dirigenza votata con una maggioranza schiacciante dai soci nel corso dell’assemblea di venerdì scorso. Oggi pomeriggio, alle 17.30, è in programma l’ultima riunione del consiglio presieduto da Andrea Giorgi che dovrà fissare la data delle consultazioni (indicativamente nella prima metà di febbraio); intanto c’è un gruppo di soci storici, sia della zona del casteggiano che del bronese, che si sta impegnando per arrivare ad una mediazione tra le tante correnti che compongono la cooperativa oltrepadana, in modo da far tornare pace e stabilità in cantina dopo le tensioni degli ultimi anni e soprattutto delle ultime settimane. Sarebbe la prima volta dal 2016 che alle elezioni di Terre si presenta una sola lista, ma ora è necessario, secondo i “pontieri” che stanno lavorando dietro le quinte, prima di tutto svelenire il clima e ricucire gli strappi, garantendo una rappresentatività alle varie anime della cantina. In ogni caso, toccherà ai soci “ribelli” dare le carte, forti dei numeri della sfiducia, passata con 310 voti con 153, che gli garantirebbero già la vittoria.
Le voci
Al momento non circolano nomi di possibili candidati, l’unica certezza è che i membri del Cda sfiduciato non si possono ripresentare: nelle scorse ore si era fatto il nome di Emilio Bosini, uno dei leader della protesta dei soci, come candidato alla presidenza, ma lo stesso ha smentito, ribadendo che toccherà al Cda decidere la nomina e che l’importante è rimboccarsi le maniche per il bene della cantina. Il gruppo sta lavorando anche al programma da presentare ai soci e tra i punti principali ci sarà quello dell’individuazione di figure professionali da affiancare nella direzione al Cda, un aspetto mancante nella precedente gestione che i soci hanno sempre rimproverato a Giorgi. Nella riunione del consiglio di amministrazione di oggi dovrà essere chiarita anche un’altra questione, ovvero a chi spetta traghettare la Cantina alle elezioni: alcuni soci, infatti, hanno fatto notare che, secondo il codice civile, quando vengono a mancare gli amministratori spetta al collegio sindacale convocare d’urgenza l’assemblea per la nomina della nuova dirigenza, occupandosi nel frattempo dell’ordinaria amministrazione; mentre il cda uscente, seppur sfiduciato, vorrebbe rimanere in carica fino al voto. Intanto, il dibattito sul futuro della cantina cooperativa più grande della Lombardia resta caldo: dopo la proposta del sottosegretario alle Politiche agricole, Gianmarco Centinaio, di creare una squadra di manager competenti da affiancare alla futura dirigenza, c’è attesa per l’arrivo in Oltrepo dell’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, che giovedì sarà all’Enoteca regionale di Broni insieme al presidente della commissione Agricoltura, Ruggero Invernizzi: un appuntamento già fissato da tempo per parlare di vino e del problema della peste suina, ma che verterà inevitabilmente sulla questione Terre d’Oltrepo. —
Oliviero Maggi
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