Scomparso Giuliano Bignasca: il ricordo di Pasquini (Lega)

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LECCO – E’ morto nella notte di giovedì in Svizzera, nella sua abitazione di Canobbio (Lugano), Giuliano Bignasca, fondatore e leader della Lega dei Ticinesi, il movimento politico nato negli anni Novanta sulla scia della Lega Nord creata in Italia da Umberto Bossi. Bignasca, 67 anni, è deceduto in seguito a un malore.

il Nano, così veniva chiamato, ha fondato nel 1990 il settimanale Il Mattino della domenica, è stato deputato a Berna dal 1995 al 1999 ed era ancora municipale di Lugano (in pratica, assessore), eletto nel 2000 e poi riconfermato. Figura osannata dai sostenitori e molto discussa dai suoi detrattori, trovò per convergenze politiche la sintonia con i leghisti italiani che ieri hanno voluto rendergli omaggio. Tra questi, il consigliere provinciale Giovanni Vittorio Pasquini, che ha inviato una commossa lettera in ricordo di Bignasca:

Scrivere sotto l’onda della spinta emotiva non è affatto semplice, ma oggi non ne posso fare a meno.A Lugano questa mattina è scomparso l’amico e fratello leghista Giuliano “Nano” Bignasca, storico leader e padre fondatore della Lega dei Ticinesi, movimento politico nato nei primi anni ’90 del secolo scorso attorno al settimanale “Il Mattino della Domenica” e chiaramente ispiratosi all’allora nascente Lega Nord di Umberto Bossi. Politico nostrano, straordinario imprenditore, Bignasca era molto popolare nel suo Cantone e vicine alle istanze dei Ticinesi. E’ stato in grado di stravolgere il modo di fare politica nel suo territorio ponendosi in alternativa a tutti partiti storici figli delle ideologie dell’800, dando “legnate a destra e sinistra” (come amava ripetere). 

Nel 2005 ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, avendo stipulato un Patto di gemellaggio in qualità di Coordinatore provinciale dei Giovani Padani di Lecco col gruppo giovanile leghista ticinese; da allora ho continuato a frequentare le manifestazioni della Lega svizzera, collaborando, fra l’altro, per un certo periodo, con la testata giornalistica da lui fondata. Se ne va un ribelle e un rivoluzionario intelligente, qualche volta rude e sopra le righe, ma sempre vicino al cuore del suo Popolo. Ciao “Nano” Bignasca: che la terra ti sia lieve. Mi mancherai!