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Cultura

La concessionaria si chiama Negro. E Facebook gli censura la pubblicità

Tribuna di Treviso
Tribuna di Treviso 

"Sappiatelo: se fate Negro di cognome farsi sponsorizzare su Facebook costa doppia fatica". Sembra una battuta, invece Piergiorgio Paladin è serissimo. Lui è a capo dell'agenzia di comunicazione che si occupa della pubblicità per la "Negro Automobili Volkswagen", e le sue inserzioni sono state bloccate dall'algoritmo del social network perché "contengono volgarità e può offendere le persone".

Paladin è arrabbiato, perché succede da tempo: "Per noi è un vanto lavorare insieme a questa famiglia, per la serietà e professionalità che dimostra. Peccato che Zuckerberg e i suoi meravigliosi filtri anti-razzismo non siano della stessa idea: ogni volta che facciamo una sponsorizzata ce la bloccano".

Non è niente di nuovo, comunque. È capitato molto spesso che l'algoritmo di Facebook abbia censurato contenuti che non dovevano essere censurati, spesso opere d'arte. Per esempio, aveva generato molto rumore la censura alla foto simbolo della guerra in Vietnam nel 2016. Per questo motivo, ad aprile 2018 Facebook aveva deciso di rendere pubbliche le linee guida sulla moderazione dei contenuti.

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