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Saluto romano davanti al Santo la Procura apre un’inchiesta

L’ipotesi di reato è manifestazione fascista: c’è la denuncia della Digos e riguarda quattro militanti di Forza Nuova

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La procura ha aperto un’inchiesta sul saluto romano tributato al “camerata Andrea Visentin” dai partecipanti al suo funerale. L’ipotesi di reato è manifestazione fascista. A trasmettere un’informativa è stata la Digos che ha denunciato quattro esponenti di Forza Nuova, il movimento di estrema destra nel quale militava Visentin, factotum per la Veneranda Arca del Santo. L’indagine è stata assegnata dal procuratore aggiunto, Valeria Sanzari, a un pm che fa parte del gruppo di lavoro specializzato nei reati legati alla violenza politica. È la mattina del 29 gennaio quando, concluso il funerale celebrato nella Basilica del Santo, il corteo con la bara di Andrea Visentin sfila in via Belludi. È qui che una trentina di attivisti dell’ultradestra, al grido di “camerata Andrea Visentin”, rispondono in coro “presente”. In molti alzano il braccio e lo tendono in avanti: il saluto romano adottato da fascismo e nazismo. Tra i presenti anche Roberto Fiore, leader nazionale di Forza Nuova di cui Visentin era segretario regionale. Il reato di manifestazione fascista è previsto dall’articolo 5 della legge Scelba. Nel febbraio 2018 la Cassazione aveva assolto due manifestanti che, durante una commemorazione organizzata da esponenti di Fratelli d’Italia a Milano nel 2014, avevano risposto alla “chiamata del presente” alzando il braccio destro come nella tradizione fascista. Per i giudici della Suprema Corte il saluto romano non è reato se il suo intento è commemorativo (cioè una libera manifestazione del pensiero) e non costituisce pericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste. Ovvero quando non c’è «intento restaurativo del regime fascista».
 

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