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Il presepe di sabbia in Vaticano con 600 fedeli giunti da Jesolo

Tre autobus con a bordo i parrocchiani ai quali si sono aggiunti altri in auto, treno e aereo. Le parole di ringraziamento del Pontefice

G.C.
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ROMA. I cittadini di Jesolo sono giunti in Vaticano per incontrare il Pontefice prima dello svelamento della scultura di sabbia donata dalla città di Jesolo al Vaticano. Papa Bergoglio ha voluto dare la mano a tutti, uno per uno, e non, come inizialmente doveva essere, a un gruppo selezionato di 15 persone. C’erano il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, il vescovo di Pordenone e Concordia, monsignor Giuseppe Pellegrini, il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia e il presidente del Veneto Luca Zaia. E i parrocchiani di Jesolo, partiti nella notte da Lido e Paese, con don Gianni Fassina e don Lucio Cilia. Tre autobus, cui si sono aggiunti altri in auto, treno, aereo. In tutto 600 persone in platea per lo svelamento della scultura, altrettante dal Friuli che ha donato invece un abete di Natale acceso nel pomeriggio in piazza San Pietro.. «Veniamo dal Nordest», ha esordito il Patriarca, «gente che ama la propria terra, vive del proprio lavoro e ha fatto nel passato l’esperienza della migrazione. I nostri nonni e bisnonni, hanno dovuto lasciare il Veneto per trovare fortuna e possibilità di vita altrove, e ci rimane nel cuore come attaccamento sano alla nostra storia».

Il Papa ha ascoltato i vescovi e ringraziato con tenerezza. «Grazie di questa visita», ha detto Bergoglio rivolto ai fedeli, «vi do il benvenuto e accolgo con tanta riconoscenza i doni che siete venuti a portarmi». Infine il saluto a tutti, la mano offerta con amore, l’ascolto dei tanti messaggi. Intorno alle 17, la Natività di sabbia dolomitica realizzata da quattro scultori internazionali è stata svelata. 15 metri per 5 di altezza e 6 di profondità, 900 tonnellate di sabbia trasportata da 21 Tir. La copia del presepe sarà svelata domani in piazza Marconi a Jesolo. —

G.C.

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