Addio a Coos, reduce di Russia Mattarella lo fece cavaliere
Aveva 97 anni, prima di Natale era morta la moglie. Domani i funerali in duomo La figlia Sonia: «Da bambine ci parlava della guerra, ne manteneva vivo il ricordo»
. È morto Guido Coos, Cavaliere al merito della Repubblica italiana e ultimo reduce dalla campagna di Russia dal tarcentino. Guido Coos è mancato all’età di 97 anni (ne avrebbe compiuti 98 a luglio) nella notte tra venerdì e sabato nella sua casa di via Sottoriviera, dov’era tornato negli ultimi giorni dopo un recente ricovero all’ospedale di Udine.
Nonostante le attenzioni dei sanitari, il cuore di Coos non ha retto, anche probabilmente in seguito alla perdita poco prima di Natale della moglie Mirella.
La storia di Guido Coos è nota nel tarcentino per l’esperienza di guerra che lo vide sul fronte russo tra l’agosto del 1942 e il marzo del 1943, dal quale tornò in patria con il titolo di caporale.
Aveva affrontato, precedentemente, l’occupazione della Grecia quando nel gennaio del 1941 fu richiamato alle armi e inquadrato nella XX Compagnia del battaglione Cividale.
Originario di Nimis dov’era nato il 7 luglio del 1921 a Ramandolo, Guido Coos fu uno dei pochi soldati partiti per la Russia dal territorio tarcentino che tornarono a casa: per le sue imprese in guerra fu decorato con la Croce al valor militare. «Mio padre Guido – ricorda la figlia Sonia – ha sempre tenuto vivo il ricordo dell'esperienza in guerra. Da bambine qualcosa ci ha raccontato, sempre facendo attenzione ai momenti più difficili. Negli ultimi anni lo ha fatto in particolare con suo nipote Alessandro ».
Negli anni seguenti alla guerra, Coos si trasferì a Tarcento con la famiglia e fino alla pensione lavorò nella locale esattoria delle imposte, assumendo nello stesso tempo l’incarico di segretario del gruppo alpini di Tarcento, che mantenne per oltre trent’anni.
Dotato di forte spirito d’iniziativa non mancava di partecipare alle principali cerimonie alpine, in particolare a quelle dedicate ai Caduti e dispersi in Russia. Nella sua lunga vita, Guido Coos si è impegnato a fondo nell’ambito dell’Unione nazionale reduci di Russi (Unirr), nella quale era vice presidente della sezione friulana. Con l’obiettivo di non lasciare cadere nell’oblio i soldati scomparsi in Russia (solo da Tarcento ne partirono 150 e 90 di loro non tornarono), Guido Coos impegnò molti anni della sua vita a raccogliere i dati delle famiglie della zona di Tarcento che non avevano più avuto notizia dei loro cari dispersi in guerra per consegnare loro un pergamena perché tutti potessero essere ricordati. Quell’opera finalizzata a salvaguardare il ricordo, gli è valsa il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica che il presidente Sergio Mattarella gli riconobbe nel 2017. «Coos – dice l’editore Guido Aviani – è stato una persona degna di rispetto per quello che ha fatto per gli altri: è stato una fonte importante che ha permesso di ricostruire molte vicende legate al periodo della guerra: ha sempre ricordato le persone che non sono tornate e che hanno condiviso con lui quell’esperienza».
Il funerale sarà celebrato domani alle 10.30 in duomo a Tarcento. Guido Coos lascia le figlie Sonia con Valentino e Sabrina con Luigi, insieme ai nipoti Alessandro e Annalisa. —
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