13 aprile 2019 - 12:31

Calolziocorte, centrosinistra in piazza contro le «zone rosse» per migranti

Quasi duecento persone hanno manifestato davanti al municipio con l’ex sindaco Cesare Valsecchi: «Una delibera che viola principi fondamentali, una forma di apartheid». E la vicenda approda in Parlamento

di Barbara Gerosa

La protesta contro le «zone rosse» a Calolziocorte La protesta contro le «zone rosse» a Calolziocorte
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Un presidio di protesta contro il regolamento che istituisce zone rosse, vicino a scuole e alla ferrovia, dove non possono essere ospitati centri di accoglienza profughi. Sabato mattina a Calolziocorte quasi duecento persone hanno manifestato davanti al municipio. A promuovere l’iniziativa, che ha visto l’adesione del Pd, il gruppo consiliare «Cittadini Uniti per Calolziocorte», lista civica di centrosinistra, guidata dall’ex sindaco Cesare Valsecchi. In strada sono scese anche le associazioni che si occupano dell’integrazione dei migranti e numerosi cittadini. «Una delibera che viola principi fondamentali. Chiediamo che venga ritirata. Faremo ricorso al Tar», ha spiegato Valsecchi.

Di «apartheid» hanno parlato gli esponenti del Partito Democratico e la vicenda è approdata in Parlamento. L’onorevole Gianmario Fragomeli e il senatore Eugenio Comincini hanno presentato un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro dell’Interno Matteo Salvini e al Ministro della Famiglia, Fontana. «Dove amministra la Lega c’è piena integrazione con le comunità straniere, perché questa si fonda sulle regole e sul rispetto reciproco. Il regolamento approvato tutela gli stessi richiedenti asilo, dando disposizione sulla conformità delle strutture di accoglienza», la replica del senatore leghista Paolo Arrigoni, che per dieci anni è stato sindaco di Calolziocorte.

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