19 aprile 2019 - 17:05

Milano, appello di destra e Lega: «Autorizzare il corteo per Ramelli»

Firmato da 60 politici. Dal 2015 la sfilata dei neofascisti è stata vietata e si sono svolti soltanto eventi statici. La richiesta è di poter sfilare da piazzale Susa a via Paladini. Protesta Rifondazione: «Serve una grande mobilitazione antifascista»

di Redazione Milano online

La commemorazione di Sergio Ramelli il 29 aprile 2017: non ci fu un corteo ma un evento statico (LaPresse) La commemorazione di Sergio Ramelli il 29 aprile 2017: non ci fu un corteo ma un evento statico (LaPresse)
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Oltre 60 tra parlamentari, eurodeputati e consiglieri regionali, comunali e municipali dei partiti dell’area della destra hanno firmato un appello al prefetto, al questore e al sindaco di Milano perché «non si vieti con motivazioni prive di reale necessità» il corteo per Sergio Ramelli, morto a 18 anni il 29 aprile 1975, dopo che il 13 marzo era stato aggredito a colpi di chiave inglese da militanti di Avanguardia Operaia. I firmatari, tra cui i vicepresidenti di Camera e Senato Fabio Rampelli (FdI) e Ignazio La Russa (FdI), e i leghisti Alessandro Morelli e Igor Iezzi, appoggiano la richiesta avanzata da un comitato di promotori, che, si spiega nell’appello, «intende rendere onore a un giovane di 18 anni la cui sola colpa, come accertato dalla giustizia italiana, di avere aderito al Fronte della Gioventù».

«Mai procurato incidenti»

A promuovere il corteo-fiaccolata sono CasaPound Italia, Forza Nuova e Lealtà Azione, che nella lettera inviata a prefetto, questore e sindaco a corredo dell’appello e firmata da Marco Clemente per Cpi, da Duilio Canu per Fn e da Stefano del Miglio, per Ln, spiegano così le loro ragioni: «Dopo quattro anni in cui il ricordo del barbaro assassinio a colpi di chiave inglese, per mano di un commando di Avanguardia Operaia, di un giovane di soli 18 anni, è stato affidato ad eventi statici di piazza si ritiene, infatti, sia giunto il momento di ritornare alla formula del corteo-fiaccolata. Un corteo silenzioso che nei tanti anni in cui si è svolto prima dei divieti che si sono perpetrati dal 2015 al 2018, mai ha procurato disagi, incidenti o turbative d’ordine pubblico ma anzi, si è sempre contraddistinto per compostezza e rispetto dei luoghi e delle persone». CasaPound Italia, Forza Nuova e Lealtà Azione chiedono dunque di poter organizzare il 29 aprile a Milano un corteo-fiaccolata che parta da Piazzale Susa e che sfili per viale Romagna, via Beato Angelico per poi terminare in via Paladini.

Rifondazione: «No a parata nera»

Il Partito di Rifondazione Comunista si interroga in una nota: «Cosa farà il ministro dell’Interno? Cosa farà il Movimento 5 Stelle che a parole si dichiara antifascista?». «Per qualche voto in più - prosegue la nota - rischiamo di rivedere dopo anni una parata neofascista mascherata da commemorazione. Serve una risposta forte, una mobilitazione ampia che impedisca ai fascisti, ben coperti dai loro amici in parlamento e al governo di sfilare per Milano. Mentre si chiede ai prefetti di istituire le zone rosse per colpire i poveri e reprimere i movimenti agli stessi prefetti si domanda di non impedire manifestazioni di questo tipo». «Non possiamo consentire che di nuovo si lasci spazio a una parata nera - dichiara Matteo Prencipe, segretario provinciale di Rifondazione Comunista -. Lealtà Azione, Casapound e Forza Nuova dovrebbero essere messi fuorilegge. Si applichi la Costituzione su cui anche il ministro e i firmatari dell’appello al Prefetto hanno giurato. Serve una grande mobilitazione antifascista».

L’Anpi: «No apologia di fascismo»

L’Anpi Provinciale di Milano, afferma una nota, «ha sempre fermamente condannato la barbara aggressione e uccisione del giovane Sergio Ramelli di soli 17 anni e quella del Consigliere provinciale Enrico Pedenovi caduto in un agguato tesogli dai terroristi di Prima Linea. Ma un conto è ricordare le vittime della violenza, altro conto è tramutare il ricordo in aperta apologia del fascismo. Non si può consentire che Milano, a pochi giorni dalla ricorrenza del 25 Aprile, venga percorsa da un corteo nero che si porrebbe in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana e con le leggi Scelba e Mancino». «Chiediamo al Sindaco di Milano - questo l’appello - di intervenire per far sentire la propria autorevole voce e al Prefetto e al Questore di impedire che la nostra città, Medaglia d’Oro della Resistenza, subisca questo inaccettabile e vergognoso oltraggio». L’Anpi Provinciale di Milano prevede, nel pomeriggio di lunedì 29 aprile, di promuovere un presidio in piazzale Dateo, poco distante dal luogo in cui il giovane Gaetano Amoroso fu colpito a morte da neofascisti la sera del 27 aprile 1976.

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