19 aprile 2019 - 09:51

Sala boccia le zone rosse: «Inutili atti muscolari». Fontana: serve sicurezza

Scontro sulle aree antidegrado annunciate da Salvini. Centrale, Rogoredo e Duomo le ipotesi in prefettura. «Atti muscolari inutili, autolesionisti», attacca il sindaco

di Maurizio Giannattasio

Sala boccia le zone rosse: «Inutili atti muscolari». Fontana: serve sicurezza
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Il sindaco boccia, il governatore promuove. Le «zone rosse» volute dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini spaccano ancora una volta centrosinistra e centrodestra. «Atti muscolari inutili, autolesionisti, da campagna elettorale» attacca il sindaco Beppe Sala. «Quelli di Sala mi sembrano commenti di carattere elettorale» replica il presidente lombardo Attilio Fontana. Ma al di là delle prese di posizioni politiche bisognerà capire cosa farà il prefetto Renato Saccone, perché il ministro Salvini ha affidato proprio ai prefetti non solo il compito di individuare le «zone rosse», ossia le aree a più alto rischio sicurezza, ma anche di supplire «ai sindaci distratti» che non saranno in grado di mantenere la sicurezza e il decoro urbano. Toccherà al prossimo Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che, visto il ponte alle porte, potrebbe tenersi nella settimana che parte il 6 maggio. Per adesso non esiste un elenco. Ma senza fare eccessivi sforzi di fantasie, le zone «x» potrebbero essere la Stazione Centrale, piazza Duomo, Rogoredo e alcune aree della movida.


Il sindaco Sala unisce la sua voce a quella di altri primi cittadini che considerano la circolare antidegrado del ministro un commissariamento. «Quello che mi incuriosisce - scrive Sala - è capire se l’arroganza salviniana avrà o meno un limite. “Distratto” (come definisce un sindaco che non fa quello che vuole lui) è un aggettivo fuori luogo. Gli consiglierei di chiedere scusa a tutti i primi cittadini che ogni giorno ci mettono la faccia per il bene della comunità». E riguardo al rapporto sindaco-prefetto è tranchant. «Sindaci e prefetti collaborano già. Ne ho parlato già con il prefetto abbiamo detto che ci vediamo dopo le vacanze. Gli ho chiesto se si sentiva adesso un bisogno di intervenire, non mi pare che sia così. In questo caso non è certamente qualcosa che nasce dalla volontà dei prefetti né i prefetti vanno a cercare qualcosa del genere». All’esatto opposto si trova il governatore Fontana: «La collaborazione con le prefetture c’è sempre stata. È una polemica strumentale, un voler apparire a tutti i costi. Ho fatto il sindaco per dieci anni e ho sempre avuto la massima collaborazione, abbiamo sempre accettato con grande piacere tutte le iniziative che venivano a portare più sicurezza. Che poi una polemica di questo genere venga dai sindaci di centrosinistra, i cui governi hanno completamente ammazzato le autonomie degli enti locali, mi fa veramente sorridere».


Gli animi si scaldano. Per il Comune interviene l’assessore Pierfrancesco Majorino, candidato per il Pd alle Europee: «Trovandomi ancora una volta in totale linea col sindaco Beppe Sala, dico solo una cosa: Milano non si farà commissariare dal ministero dell’Interno. Salvini mandi la polizia in più che ha promesso e non spieghi ai sindaci cosa devono fare. Semmai si occupi di Aler, di cui la Lega è il maggiore responsabile politico, che il degrado non lo contrasta». Ad assessore risponde assessore e chi meglio di Riccardo De Corato detentore delle deleghe sulla Sicurezza in Regione? «Non sorprende che sul tema “zone rosse” lo scorso 12 aprile Sala si sia mostrato dubbioso e che oggi abbia bocciato la direttiva di Salvini. Quando si parla di sicurezza il primo cittadino, il suo assessore, Anna Scavuzzo, e il centrosinistra sono sempre di traverso. Per loro non esiste alcun problema legato alla sicurezza, forse perché sono troppo impegnati in marce e picnic pro immigrati». E avanti così. C’è chi come la segretaria del Pd milanese, Silvia Roggiani, chiede a Salvini dove siano finiti i 500 poliziotti che aveva promesso a Milano. E chi come Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia, ricorda che negli anni di amministrazione del centrosinistra lo spaccio è triplicato e gli edifici occupati dai centri sociali sono ormai più di venti. Alla prossima puntata.

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