11 febbraio 2019 - 08:52

Cremona, ballerina romena aggredita e rapinata in casa: foto choc del pestaggio sui social

Alexandra, 32 anni, ha sporto denuncia e ha postato sul suo profilo Facebook le immagini del suo volto tumefatto e insanguinato dopo il pestaggio

di Francesca Morandi

Alexandra C.  (foto da Facebook) Alexandra C. (foto da Facebook)
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Ai poliziotti ha raccontato di essere stata picchiata selvaggiamente nella sua casa in via Volturno a Cremona. E di aver fatto in tempo a scorgere l’ombra di due uomini, prima di perdere conoscenza a causa delle botte e dei calci. Vittima della brutale aggressione avvenuta il 6 febbraio scorso è Alexandra, ballerina romena di 32 anni. La squadra mobile sta indagando fra le conoscenze della donna, che ora teme per la propria incolumità.

L’8 febbraio la ballerina si è presentata in questura e ha presentato una denuncia contro ignoti. Nelle due pagine di querela ha spiegato di aver bevuto, quella mattina, un caffè con un’amica che si è intrattenuta da lei sino alle dieci. «Quando la ragazza è uscita, non ho chiuso la porta e poco dopo ho sentito suonare il campanello del portone d’ingresso». Alexandra ha chiesto chi fosse, ma non ricevendo risposta, ha lasciato perdere. «Pensando che fosse il postino o addetti che volevano consegnare la pubblicità, oppure la mia amica che aveva dimenticato qualcosa, ho aperto e sono rimasta sul divano. Da questo momento non ricordo più nulla».

Alexandra ha solo il ricordo «vago» di due uomini, poi ha perso conoscenza e quando si è ripresa, «ho notato che i miei capelli erano intrisi di sangue, il viso era completamente insanguinato». C’era sangue ovunque, in camera da letto ed in cucina. «Ho notato – ha fatto verbalizzare - che era stato rotto il mio telefono cellulare e che dalla borsetta erano stati rubati 200 euro». Nella querela, la ballerina ha spiegato di aver ricevuto, lo scorso novembre, due messaggi vocali sul telefonino da parte di una straniera, nipote di una donna sposata. Il suo timore è che possa essere stata organizzata una spedizione punitiva «da parte di gente di etnia ussara: sono molto cattivi e violenti, possono farmi di nuovo del male e ho paura».

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